Google Ads

Ho tantissimi amici che possiedono aziende. Non appena iniziano a fatturare, mi parlano di ogni tipo di investimento e mi chiedono: ‘‘Dove mi conviene investire, hai suggerimenti?’’

La mia risposta? ‘‘Sicuramente in Google Ads!’’

Tutti loro gestiscono aziende rinomate, vendono prodotti incredibili e cosa fanno? Provano a investire i loro soldi ovunque con la speranza di triplicarli. Ovunque, TRANNE che nella loro attività.

È molto più conveniente investire in qualcosa di già avviato che conosci nel dettaglio, invece di cercare il 6 al Superenalotto!!!

Se il tuo desiderio è guadagnare velocemente o far scalare la tua azienda, Google Ads è probabilmente la soluzione ideale.

Ipotizziamo che un mio amico voglia investire dei soldi, supponiamo 50.000€, può:

  • Impiegare 1000+ ore a studiare i segreti per diventare un genio degli investimenti e sperare, con molta fortuna, di fare il colpo del secolo;
  • Investire nel settore immobiliare, comprando un appartamento a buon mercato o un condominio (alternativa più probabile, ma pur sempre complicata);
  • Utilizzare 100 ore per imparare ad adoperare Google Ads (o assumere un’agenzia che lo faccia al suo posto) e investire i 50.000€ in campagne di Google Ads per poi guadagnarne 500.000 in vendite.

Quale pensi sia l’opzione migliore per ottenere reali risultati?

Beh, ovviamente l’opzione 3!

La maggior parte delle persone considera Google Ads uno strumento criptico, io con questo articolo vorrei mostrarti cos’è, come utilizzarlo e soprattutto, quanto sia indispensabile per il successo della tua attività.

Se conosci i costi e i margini di profitto dei tuoi prodotti, Ads è veramente un’ottima maniera per far fruttare il tuo denaro e scalare la tua azienda. Il tuo ROI sarà altissimo.

ROI, per chi non lo sapesse, significa Return of Investment. Ad esempio, ogni 100€ spesi in pubblicità, te ne ritornano 330€, con le vendite ottenute grazie alla pubblicità.

Con Ads è possibile decuplicare il denaro, serve ‘‘solo’’ un corretto e scrupoloso utilizzo della piattaforma e una strategia efficace.

Partiamo dal principio.

Panoramica di Google Ads

L’attività SEO (Search Engine Optimization) è il metodo più redditizio e raccomandabile per posizionare al meglio il tuo sito web in un’ottica a lungo termine, attraverso la creazione strategica di contenuti e link. Richiede tempo e pazienza. Non te lo consiglio nel caso in cui avessi bisogno di risultati immediati.

Ads è sicuramente un metodo più istantaneo: ti permette di vedere i risultati dopo una sola ora e, cosa importantissima, è uno strumento che funziona a performance!

Mi spiego meglio. Alla base di Ads vige il concetto ‘‘Pay Per Click’’ (PPC): assolutamente diverso da qualsiasi altro sistema per fare pubblicità (come ad esempio tramite banner dove pagherai a CPM, ossia ‘’Costo Per Mille’’). Sostanzialmente paghi SOLO per i click ottenuti.

Aspetta, questo non è l’unico beneficio…

Le persone su Google cercano qualcosa di preciso, prodotti o servizi, con la specifica intenzione di acquistare. Digitando le parole chiave, esprimono letteralmente la loro necessità di comprare qualcosa.

Per questo motivo Google Ads è in assoluto lo strumento che ti permette di avere la maggior efficacia per vendere il tuo prodotto o servizio: ti consente di soddisfare dei bisogni, bisogni che hanno manifestato gli utenti stessi!

Attualmente è sicuramente tra le migliori strategie per far crescere la tua azienda online.

Ogni 3€ spesi in pubblicità online, Google riceve 1€. La pubblicità rappresenta praticamente la sua maggior fonte di guadagno. Infatti, più del 71% dei 136 miliardi annui del reddito di Google proviene da Google Ads. Oggigiorno, sono circa 1.2 milioni le aziende che lo utilizzano.

Google Ads è un mercato virtuale basato su un sistema di parole chiave o comunemente conosciute anche come keywords, dove le aziende pagano affinché il loro sito web si posizioni tra i primi risultati della pagina.

Generalmente Google inserisce prima di tutto i grandi marchi (o i domini con più autorevolezza) come primi risultati organici della SERP (Search Engine Results Page), quindi, a meno che tu non sia un grande marchio, sarà davvero difficile sorpassare quest’ultimi, nonostante talvolta il tuo prodotto sia di gran lunga migliore.

Con Ads, però, questo è possibile! Invece di perdere giorni interi a creare quantità infinite di link e contenuti per cercare consensi e visibilità nel web, puoi superare i grandi marchi e saltare direttamente alla prima posizione della pagina. Come? Seguendo passo per passo questa guida.

Verifica tu stesso il potere di Google Ads :

Esempio Annuncio

Grubhub supera Domino’s con una delle parole chiave di punta del loro settore (pizza) e perfino Racca’s pizzeria (non famoso quanto gli altri due) riesce a posizionarsi nei primi risultati. Questo per dire che anche le realtà più piccole trovano spazio tra i primi risultati delle ricerche e, cosa strabiliante, nel giro di pochissimo tempo (con la sola attività di SEO servirebbero mesi o anni).

Ads, inoltre, ti regala un extra bonus: rivela quali parole chiave risultano più redditizie per il tuo settore. Basta investire pochi euro in campagne per scoprire quali parole chiave convertono maggiormente gli utenti.

Il mercato di Ads funziona esattamente come un’asta. Le persone offrono denaro in cambio di click. Attenzione però: non sempre l’offerta più alta è quella vincente. Google, infatti, prende in considerazione l’aspetto economico e qualitativo (che spiegherò a breve), in maniera da rendere l’esperienza dell’utente migliore possibile.

Pubblicità di qualità + offerta economicamente valida = prime posizioni!

Stiamo parlando di un’industria enorme e se non hai ancora percepito il suo potenziale, sono pronto a scommettere che ti si aprirà un mondo nuovo. Ad ogni modo, è sempre meglio tenere a mente che Google Ads è realmente accessibile e trasparente, ma non è per niente semplice dominarlo. Serve tempo per riuscire a padroneggiarlo e non ti nascondo che diverse aziende perdono soldi a causa della loro poca pazienza, dedizione e perseveranza.

Vorrei che questa guida fosse per te una sorta di manuale di istruzioni per l’uso di Google Ads, cercherò di semplificare l’argomento e renderlo il più comprensibile possibile, svelandoti anche alcuni trucchetti essenziali per il successo.

Iniziamo dalle basi.

Come utilizzare Google Ads

Di seguito alcuni termini che devi sapere:

Una keyword è una parola o una frase che l’utente cerca e grazie alla quale vede poi il tuo annuncio.

Esempio Dashboard Ads

Google conta i click ricevuti dal tuo annuncio e ti addebita un costo per ogni click ricevuto. Inoltre, calcola le impression, ossia quante volte il tuo annuncio ha avuto la possibilità di essere visto apparendo tra i risultati, in base alle ricerche degli utenti.

Se dividi i click ricevuti per le impression, ottieni il CTR, la percentuale di utenti che cliccano sul tuo annuncio quando lo vedono quindi misura l’efficacia di una campagna pubblicitaria tramite il semplice calcolo di click su impression. Non è altro che la percentuale di utenti che sono atterrati sulla tua pagina dopo aver cliccato sul tuo annuncio (o che hanno cliccato dopo aver visto l’annuncio). É un dato importante perché rivela quali campagne stanno realmente funzionando e quali no.

Google Ads, ripeto, è come un’asta, devi stabilire un budget e un’offerta. L’offerta rappresenta la cifra che saresti disposto a pagare per ogni click. Se ad esempio la tua offerta massima è pari a 2€, Google mostrerà il tuo annuncio solo se nessuno offrirà una cifra più alta.

Dal momento che Google non fa beneficenza (a parte con il suo programma AdGrants) e il suo interesse è trarre profitto, mostrerà ovviamente l’annuncio dell’offerente che ha suggerito una cifra maggiore per quella specifica keyword (si suppone che questa abbia anche un alto punteggio di qualità che vedremo a breve).

D’altra parte, se i tuoi competitor impostano un’offerta inferiore alla tua per una determinata parola chiave, Google non spenderà il tuo budget massimo, ma ti farà pagare il costo minimo necessario per superare i tuoi competitor, senza MAI sforare il tuo budget. Di conseguenza, puoi realmente riuscire a pagare meno di 2€ per ogni click.

Il tuo costo per click, CPC, può effettivamente essere inferiore alla tua massima offerta, specialmente se la tua campagna risulta essere di qualità. Questa metrica è basata su:

  • la pertinenza del tuo sito, rispetto alle parole chiave per le quali stai facendo un’ offerta;
  • il tuo annuncio.

Google non vuole solamente mostrare gli annunci dei migliori offerenti (coloro disposti a pagare di più per una parola chiave), poiché potrebbero anche essere pessimi e questo porterebbe l’utente ad un’esperienza negativa. Preferisce che gli utenti vedano contenuti di offerenti che magari pagano meno, ma che siano di qualità: in questo modo sceglieranno nuovamente Google per le loro ricerche.

Lo scopo principale è generare conversioni: nuovi contatti o vendite, significa quindi che l’utente ha compiuto l’azione che volevi compiesse [leggi i trucchi per ottenere un funnel di successo]. Aggiungo che con ‘‘azione’’ può anche trattarsi semplicemente dell’iscrizione alla tua newsletter.

Se le aziende non prestano la giusta attenzione possono bruciare migliaia di euro in pubblicità PPC: il loro budget è predefinito quotidianamente e se non viene messo in pausa continua a spendere all’infinito. Ricordati quindi di controllare lo status della tua campagna e/o annuncio.

Immagina di creare 10 campagne diverse per varie keywords, avendo a disposizione un budget di 10€ al giorno per ogni parola chiave. Se non le tieni sotto controllo rischi di pagare 3.000€ al mese senza nemmeno rendertene conto.

Lavorare con Google Ads è per lo più un gioco di matematica. Le due cose di cui ti devi maggiormente preoccupare sono:

  1. quanto devi pagare
  2. dove ti andrai a posizionare

Come funziona quindi Google Ads?

All’inizio, si faceva un’offerta per ogni parola chiave di interesse e Google non prendeva in considerazione anche cosa l’utente effettivamente cercasse e cosa si stesse pubblicizzando (landing page).

È stato poi inserito il punteggio di qualità e questo ha cambiato tutte le dinamiche.

Questa metrica combina diversi fattori al fine di determinare quanto sia valida la tua offerta per un utente.

É fondamentale che tu conosca almeno le basi, anche se poi non sarai tu a creare direttamente le campagne, ma ti affiderai ad un’agenzia.

Ogni parola chiave che inserirai nel tuo account riceverà un punteggio di qualità, quindi anche due keyword all’interno dello stesso gruppo di annunci possono ricevere punteggi diversi (vedremo in seguito cos’è un gruppo di annunci e come crearlo).

Punteggio Qualità Google Ads

La pertinenza è il primo fattore che viene valutato.

Facciamo un esempio pratico:

Se qualcuno cercasse ‘‘noleggio snowboard’’, quale frase pensi riceverà un punteggio più alto per la pertinenza secondo te?

  1. Noleggio Snowboard Alleghe
  2. Noleggio sci

Nonostante siano connesse, la prima è sicuramente la più consona.

Succede la stessa identica cosa anche quando la ricerca è più specifica:

  1. Noleggio snowboard
  2. Prezzi noleggio snowboard
  3. Noleggio snowboard Alleghe

In questo caso sono tutte abbastanza pertinenti, ma indipendente dalla popolarità di ciascuna, bisognerebbe essere il più specifici possibile. Ad esempio, potrebbe essere utile creare gruppi di annunci per ogni specifica combinazione di parole chiave.

Il secondo fattore preso in considerazione è il CTR, ossia la percentuale di utenti che sono atterrati sulla tua pagina dopo aver cliccato sull’annuncio. Avere un CTR alto significa che il tuo annuncio e la pertinenza delle tue parole chiave sono migliori rispetto a quelli dei tuoi competitor.

Iterazione Google Ads

Google guarderà quindi il tuo CTR e quello previsto per il futuro al fine di determinare quanto il tuo annuncio possa risultare affine alla ricerca di un utente.

Successivamente, verrà preso in considerazione anche lo storico del tuo account. É sicuramente il fattore che incide meno, ma aiuta comunque Google a capire se il tuo è un marchio che vende prodotti e servizi validi.

Tutte queste variabili appena elencate riguardano solo il tuo account Ads. L’altra faccia della medaglia è la tua landing page dove finiranno gli utenti dopo aver cliccato sul tuo annuncio.

Deve anch’essa essere pertinente con la ricerca effettuata dall’utente. Quindi, se un utente digitasse ‘‘noleggio snowboard’’, dovrebbero comparirgli annunci di ‘‘noleggio snowboard’’ e portarlo ad una pagina che parli effettivamente di ‘‘noleggio snowboard’’.

La landing page deve ovviamente rispettare determinati requisiti:

  • Essere responsive (navigabile anche da dispositivo mobile)
  • Essere intuitiva (qualora apparisse sospetta o difficile da visitare, gli utenti la abbandoneranno immediatamente).

Coerenza Annuncio Landing Page

Se la tua pagina non rispettasse questi requisiti base, dovresti provvedere urgentemente a sistemarla. In questo caso il tuo punteggio verrà abbassato e ti posizionerai al di sotto di chi avrà una landing page migliore.

Quindi, per analizzare il tuo posizionamento sulla SERP tutto dipende dal tuo punteggio di qualità e dall’Ad Rank (o ranking dell’annuncio).

Google definisce il ranking dell’annuncio come un indice per determinare la posizione di un annuncio e la sua pubblicazione. Banalmente lo si può calcolare come la moltiplicazione fra il punteggio di qualità e l’offerta massima che hai selezionato.

Teoricamente questo numero detterà in quale posizione verrà pubblicato il tuo annuncio; poi nella realtà non è sempre così!

Infine, l’effettivo costo per click che pagherai sarà determinato dal tuo punteggio e da quello dei tuoi rivali.

Quindi, ricapitolando Google Ads valuterà:

La tua offerta massima + il punteggio di qualità + ranking dell’annuncio e li metterà in relazione con i valori dei tuoi competitor, tutto in una frazione di secondo, così da determinare quanto pagherai per essere presente tra i primi risultati della ricerca.

Di seguito un’illustrazione presa da WordStream per capire meglio il concetto:

Esempi punteggio qualità

Il CPC del tuo settore specifico potrà variare in base al numero di persone che effettuano quel tipo di ricerca e quanto la concorrenza spende.

Per esempio, per quanto riguarda il settore automobilistico, probabilmente il costo per ogni click sarà basso o comunque inferiore rispetto ad un settore competitivo come assicurazioni e studi di avvocati, dove il costo per click si aggira intorno ai 50€ – 100€.

Sicuramente ti starai chiedendo come diamine è possibile pagare 50€ per ogni click! É effettivamente una cifra altissima, che può però diventare economica nel momento in cui riesci a decuplicare la cifra spesa.

Come? Ora lo vediamo insieme 🙂

INIZIO: Preparati a creare la tua prima campagna

È molto semplice, entra in Google Ads e premi ‘‘Start Now’’

Inserisci la tua email (usa un account gmail) e inizia subito a creare la tua campagna!

Probabilmente non capirai nulla, è normale, non ti spaventare, siamo qui per questo.

Dovrai innanzitutto selezionare il tuo obiettivo tra i seguenti: 

Scelta tipologia Campagna

Subito dopo, invece selezionerai il tipo di campagna che vuoi creare. Di seguito le opzioni che offre Google Ads e la loro utilità:rete google

  • Rete di ricerca: si basa sui risultati testuali che appaiono direttamente su Google.it dopo aver effettuato una ricerca. Ci focalizzeremo soprattutto in questa prima categoria, in quanto offre diversi benefici.
  • Rete Display Network: serve per apparire attraverso banner nei siti web che gli utenti stanno visitando. Google dichiara che i 2 milioni di siti nella loro piattaforma aiutano a raggiungere circa il 90% degli utenti che navigano.
  • Shopping: permette di mostrare il prodotto attraverso un’immagine e di renderne visibile il prezzo, in questo modo l’utente saprà tutte le informazioni sul tuo prodotto ancor prima di entrare nel sito. Solitamente i click ottenuti provengono da utenti fortemente intenzionati ad acquistare.
  • Video: consente di visualizzare gli annunci video del tuo prodotto/servizio nei risultati di ricerca di YouTube o prima, durante e dopo i video su YouTube e Google Display Network.
  • Esiste anche la tipologia ”App”: aiuta a promuovere la tua app per iOS o Android su Ricerca Google, YouTube e Google Play. A differenza delle altre tipologie, basta fornire alcune semplici informazioni e Google ottimizzerà e posizionerà il tuo annuncio .

Il tuo scopo è utilizzare il Network Display affinché il tuo brand ottenga visibilità in un determinato settore. Così facendo, quando gli utenti cercheranno un prodotto da acquistare, riconosceranno il tuo marchio. Dopo averlo visto svariate volte e dopo aver visitato ripetutamente il tuo sito, saranno convinti di effettuare l’acquisto.

Di seguito, vediamo come impostare il tuo budget e successivamente passeremo alle strategia avanzate.

1. Come calcolare il Budget da investire in Google Ads

Per capire quanto puoi spendere, è bene lavorare a ritroso. Mi spiego meglio con un esempio pratico:

Hai bisogno di due elementi per il calcolo del budget, ossia il guadagno per ogni vendita e il tuo tasso di conversione.

Immagina di vendere mattoni. Se un pacco di 500 mattoni costa 200€ e per ogni pacco venduto guadagni 100€, quest’ultima sarà la cifra di guadagno per ogni vendita.

Il tuo tasso di conversione non è altro che la percentuale di persone arrivate tramite l’annuncio che hanno effettuato un ordine appena entrati sulla tua pagina o sito.

Se per ogni 1000 visualizzazioni alla pagina 10 persone acquistano, significa che il tuo tasso di conversione è pari all’1%.

Dal momento in cui la pubblicità è a pagamento, bisogna tenere in considerazione che una percentuale spetta a Google. Quanto sei disposto a dare a Google per ogni vendita ottenuta?

Se vuoi guadagnare 70€ per ogni vendita, puoi pagare a Google il 30% di commissioni per ogni conversione ottenuta grazie ad Ads.

Quindi il massimo che potrai investire in CPC sarà:

il tuo guadagno X commissioni Google X il tuo tasso di conversione

100€ x 0.3 x 1% = 0.30€

Significa che puoi spendere 0.30€ per ogni click e riuscirai a guadagnare 70€ (a patto che il tuo tasso di conversione non cambi).

Ora bisogna solo impostare il massimo CPC e determinare il budget giornaliero. É un luogo comune pensare che servano diversi click per iniziare a far girare i numeri; questo non è vero, ne bastano davvero pochi per poter iniziare. Ovviamente più dati hai a disposizione, più la statistica sarà significativa. Ripeto però che 20 click al giorno, all’inizio, sono più che sufficienti.

Non appena avrai un po’ più di dimestichezza, potrai migliorare le tue prestazioni con le strategie di offerta. Ads, infatti, suggerisce diverse modalità di gestione delle offerte e ti aiuta a controllare l’andamento di più campagne in una sola volta.

  • CPC Manuale: è l’opzione che ti permette di avere il maggiore controllo, generalmente ogni parola chiave o Gruppo di annunci ha la stessa offerta (a meno che non sia tu a cambiarla manualmente).
  • CPC Automatico: è una strategia di offerta avanzata che permette di impiegare meno tempo nella gestione di ogni campagna. Ad esempio, le offerte possono aumentare o diminuire automaticamente (senza che sia tu ad impostarle ogni volta) in base a diversi fattori.

Selezionare Offferta

Supponiamo che tu voglia raggiungere più utenti possibile. Se le loro impression iniziano a

calare, allora l’offerta aumenterà automaticamente, per permettere al tuo annuncio di comparire

ugualmente ed essere visto.

Lo svantaggio in tutto ciò è che diversamente dall’opzione CPC manuale, non è possibile

stabilire un CPC massimo per diverse parole chiave, rischi quindi di perdere il controllo del tuo

budget.

  • CPC Ottimizzato: si basa sui dati storici di Google per aiutare a definire quando e dove aggiustare l’offerta in modo da ottenere i migliori risultati.

Per esempio, se la campagna sembra promettente, aumenterà l’offerta per ottenere più risultati.  Nello stesso modo, farà

scendere l’offerta se necessario, per evitare di sperperare troppo denaro inutilmente.

Esiste anche il CPA, ossia il Costo Per Acquisizione. Esattamente secondo lo stesso metodo, Google regola l’offerta in

modo da farti ottenere il costo più conveniente per ogni conversione.

Con il sistema CPM (lo abbiamo visto all’inizio) utilizzabile solo per Rete Display Network, paghi pochi euro o centesimi ogni 1000 impression. Se usi questa strategia il tuo obiettivo non è quindi l’acquisizione di contatti o l’aumento delle conversioni (vendite), ma la Brand Awareness: vuoi che più persone possibili vedano il tuo annuncio.

Queste sono le strategia di offerta più popolari, ma non è tutto: l’offerta può essere ottimizzata grazie a dei filtri che coinvolgono la località, il tipo di dispositivo e la fascia oraria.

Il filtro località permette di aumentare o diminuire l’offerta in base all’ubicazione reale di chi sta effettuando la ricerca. In questo modo eviti di pagare troppo denaro in un’area dove l’interesse verso il tuo prodotto/servizio sembra essere minore; oppure, se la tua attività è commercialmente interessata a un target locale molto specifico.

Bidding Google Ads

Vale lo stesso concetto per quanto riguarda il filtro dispositivo.

Molto traffico arriva da mobile, quindi può essere interessante targettizzare determinati dispositivi. Attenzione però, perché non significa che le conversioni tramite cellulare siano più alte e probabili rispetto al desktop, infatti si registrano molte più conversioni tramite il desktop. Attenzione però, che per determinate campagne potrebbe essere valido andare a intercettare per esempio tutti coloro che possiedono uno smartphone.

Selezione Device

Infine, con il filtro della fascia oraria puoi decidere durante quali orari e giorni della settimana vuoi che appaia il tuo annuncio.

Se ad esempio vuoi che i potenziali nuovi contatti ti chiamino in ufficio, le tue campagne dovranno essere visibili esclusivamente in orario lavorativo, altrimenti potresti perdere dei contatti.

Queste appena descritte sono tecniche avanzate che potrai utilizzare una volta che saprai padroneggiare lo strumento Google Ads.

Torniamo a noi, vediamo come impostare e utilizzare il tuo account.

Se il tuo budget è allocato o hai almeno un’idea della spesa che vuoi affrontare, iniziamo a capire come trovare le parole chiave più redditizie.

2. Come scegliere le parole chiave giuste

Supponiamo che tu abbia deciso di allocare un massimo di 3€ per parola chiave.

Entra in questa sezione Google Keyword Planner e inizia a cercare!

Selezione Parole Chiave

Prima regola: devi metterti nei panni del tuo cliente ideale.

Continuiamo con l’esempio di prima. Se stessi cercando mattoni da acquistare, cosa digiteresti su Google? Ricordati che puoi utilizzare alcuni filtri che trovi nella sezione ‘‘Targeting’’, quali: la categoria di prodotto, il paese, la lingua.

Selezione Location e Lingua

Se sei interessato solo a Google, scegli solo Google ed escludi gli altri network (sono solamente siti che mostrano banner ecc).

Premi su ‘‘Trova idee’’.

La tabella che appare, mostra il volume di ricerca delle parole chiave in quella determinata area e la media di CPC per ognuna di esse.

Scelta Parole Chiave

L’esempio nell’immagine mostra che solamente 10 persone al mese negli Stati Uniti cercano ‘‘dove comprare mattoni economici’’ e un annuncio con quella parola chiave costa circa 3€ per click.

Se invece cercassimo ‘‘mattoni economici’’, vediamo che risultano 260 ricerche al mese e che costa solo 0.78€ di media.

Ti consiglio di iniziare sempre con ricerche inerenti al tuo prodotto o servizio, in quanto già associate alla tua azienda.

Questo aiuterà a generare conversioni facili da parte delle persone che già ti conoscono.

L’aspetto negativo è che stiamo parlando di mercati piuttosto piccoli e tu, invece, hai bisogno di inserirti in contesti più ampi.

Le parole chiave in cima o in fondo al funnel convertono un tasso maggiore di utenti, ma avrai bisogno anche di quelli che si collocano a metà.

Per esempio se cercassi ‘‘marketing automation consultants’’, risulterebbe forse limitante, con un bassissimo volume di ricerca ed è quindi consigliabile andare a monte per scoprire i termini che vengono cercati con più frequenza e in maggiore quantità.

Per aiutarti nella ricerca delle parole chiave, puoi anche utilizzare diversi strumenti, quali:

Keyword Explorer e SEMrush. Entrambi propongono una lista di parole chiave consigliabili che puoi filtrare per rilevanza o per volume di ricerca. Con SEMrush, per esempio, è possibile spiare la concorrenza, vedendo chi sta facendo un’offerta per la tua stessa parola chiave.

Se quindi digiti ‘‘compra un’assicurazione auto online’’, puoi vedere il testo dell’annuncio dei competitor e pensare a una strategia migliore della loro.

Sem Rush Esempio

Questa non è altro che una ricerca superficiale di parole chiave.

Volendo, è anche possibile guardare le parole chiave a coda lunga (longtail keyword) basate su:

  • I trend – grazie a Google Trends per verificare se specifiche persone, luoghi o luoghi stanno guadagnando traffico/flusso nei principali media
  • La stagionalità – durante i grandi eventi (ad esempio the Super Bowl)
  • Le ricerche nel tuo sito – Google Analytics ti dirà cosa stanno cercando gli utenti nel tuo sito web

Ovviamente le parole chiave devono essere scelte attentamente, ma devi anche considerare la loro corrispondenza.

Ecco perché: se vuoi ad esempio assumere un ingegnere nella tua azienda e crei una campagna Ads per ricevere i curriculum direttamente sulla tua landing page, molto probabilmente riceverai cv di ingegneri civili, meccanici ecc, poiché non hai utilizzato la giusta corrispondenza.

Google Ads ha 3 tipi di corrispondenze primarie:

  1. Generica (Broad): rileva ogni tipo di parola collegata a quella che hai scelto
  2. A frase (Phrase): rileva la parola quando utilizzata in una frase
  3. Esatta (Exact): rileva la parola esatta solo quando è utilizzata

Corrispondenza Parola Chiave Google Ads

Quindi, la corrispondenza di tipo ‘‘generica’’ si dirige a un gruppo ampio di ricerche, mentre ‘‘esatta’’ a un gruppo ristretto.

Solitamente serve fare un bilancio delle 3 in modo da valutare la migliore opzione. Se scegli troppe poche parole chiave il tuo business non esploderà mai, al contrario, scegliendone troppe rischi di pagare più del dovuto per click inutili.

Ecco come vanno scritte:

  1. Generica: +software + engineer
  2. A frase: ‘‘software engineer’’
  3. Esatta: [software engineer]

Utilizzando un giusto mix dei 3 tipi di corrispondenza, otterrai una buona selezione dei termini di ricerca.

Quindi i termini di ricerca sono le parole che gli utenti digitano su Google per cui verranno mostrati i tuoi annunci. E succede che, se non hai impostato la corrispondenza corretta, rischi di ricevere del traffico non realmente interessato al tuo prodotto o servizio, ma parzialmente in linea con i tuoi termini di ricerca. Per esempio coloro che cercano “civile” o “elettrico” insieme alla parola che hai scelto: “ingegnere”.

Quindi, sotto la tabella delle keyword, puoi trovare l’elenco dei termini di ricerca e vedere tutti i termini per i quali stai pagando (anche se non per forza li hai inseriti come keyword).

Tabella Parole Chiave

Cosa succede se non ti piacciono i termini di ricerca che escono o se sono totalmente irrilevanti e stai solo sprecando soldi? Semplice, puoi escluderli e aggiungerli nella cartella ‘‘parole chiave negative’’.

Successivamente discuteremo come gestire e scovare tutte le parole chiave negative, in modo che non danneggino la tua campagna e il tuo budget. Per il momento, tieni a mente che sì, puoi escludere determinate parole chiave e dire a Google di non far mai apparire il tuo annuncio quando vengono digitate quest’ultime.

Una volta selezionati budget e parole chiave, sei a metà dell’opera. L’altra metà che determina quanto andrai a pagare è la concorrenza.

3. Come monitorare la concorrenza

Dare una sbirciata all’attività dei tuoi competitor può esserti d’aiuto per determinare se è fattibile superarli o meno.

Ti ricordi vero che Google Ads considera anche la qualità delle campagne? Devi quindi sapere come impostare la tua campagna perché risulti migliore di quella della concorrenza.

Entra nel sito spyfu.com e inserisci la tua parola chiave (funziona per lo più per il traffico internazionale), utilizzeremo come esempio ‘‘mattoni economici’’.

Concerrenza SpyFu

Ti apparirà una media del CTR e del numero di aziende che hanno utilizzato questa parole chiave per il loro annuncio negli ultimi 3 mesi.

Ti mostrerà anche le altre parole chiave che hanno riscosso successo in questa nicchia.

Se clicchi ‘‘storico’’, vedrai perfino gli attuali annunci dei tuoi rivali.

Un suggerimento: un fattore che determina la pertinenza, per il punteggio qualità di Google, è se la parola chiave appare effettivamente o meno nel tuo annuncio.

In questo caso, ad esempio, il sito Brickit non menziona minimamente ‘‘bricks’’(i nostri famosi mattoni) nell’annuncio. Significa, quindi, che non è difficile superarlo.

Con SEMrush, lo strumento che abbiamo menzionato in precedenza, proviamo a fare un’analisi competitiva simile. Puoi utilizzarlo per trovare qual è circa il costo medio di ogni specifica parola chiave.

SemRush analisi competizione

Ricordati, non sei qui per competere, ma per dominare il mercato.

Ti riassumo brevemente gli argomenti che abbiamo affrontato in questi primi tre capitoli:

  • Panoramica generale di come funzione Google Ads
  • Sistema ad asta che determinerà la tua spesa
  • Strategie di offerta
  • Esclusione delle parole chiave negative per rendere la tua campagna il più efficace possibile
  • Come monitorare l’attività dei tuoi rivali e stilare la tua strategia vincente

4. Come assicurarti che la tua Landing Page sia efficace

Ricordati che stai per spendere soldi per ottenere più traffico possibile.

Sostanzialmente è come se stessi pagando persone affinché visitino il tuo sito.

Sto sottolineando questo aspetto perché se la tua landing page dovesse risultare non performante, staresti spendendo soldi a vanvera. Se vuoi migliorare le tue conversioni ti lascio questo articolo con 23 trucchi per migliorare le tue conversioni!

Pertanto, prima di iniziare a pubblicizzare, assicurati di aver fatto il possibile per convertire i tuoi futuri visitatori. Ragioniamo insieme: hai un prodotto che vendi a 100€ e grazie alle tue campagne Google Ads riesci a mandare 1000 utenti sulla tua landing page. L’1% dei visitatori, ossia 10, compra effettivamente il tuo prodotto. Guadagni quindi 1000€. Immagina tu stesso se riuscissi a convertire il 2%: riusciresti a duplicare il tuo denaro e potresti, di conseguenza, investire più soldi in pubblicità.

Ho scritto una guida completa su come sviluppare una landing page efficace, e puoi leggerla qui.

Di seguito riassumo 4 suggerimenti per una landing page impeccabile:

  • Il design deve essere semplice, non abusare di video o animazioni: sono utili per le conversioni ma rallentano il caricamento della pagina;
  • Metti in risalto il titolo, rendilo accattivante: è la prima cosa che gli utenti notano;
  • I testi devono essere brevi e chiari. Arriva direttamente al punto, specificando cosa offri;
  • É apprezzabile l’utilizzo di liste, immagini ed altri elementi visuali, ma sempre senza abusarne. Questi elementi non solo devono attirare l’attenzione, ma intendono anche essere utili a trasmettere in modo più immediato il messaggio;
  • DEVE essere responsive!

Un esempio lampante:

Esempio Landing Page Lift

Design semplice, titolo chiaro e istruzioni efficaci.

Ora un esempio di una landing page che non performerà al meglio:

Esempio Landing Page ZenDesk

Le informazioni sono mescolate e disordinate.

Guardate la Landing page di Campaign Monitor, ha lo stesso scopo di quella di ZenDesk ma sembra molto più chiara:

Landing Page Campaign Monitor

Come mostrano i prezzi è simile ma la grande differenza è come vengono mostrate le informazioni e la call to action. Un altra differenza è il testo della pagina.

L’attività di copywriting, ossia la stesura dei testi, gioca un ruolo fondamentale.

Se non hai la possibilità di ingaggiare qualche web designer o developer, ti consiglio Unbounce per creare al meglio la tua landing page.

Mentre fino a poco tempo fa bisognava creare una nuova landing page per ogni campagna, perdendo moltissimo tempo, oggigiorno il problema non sussiste! Con Unbounce puoi utilizzare template personalizzabili in pochi minuti!

Template Personalizzati Landing Pages

Crei la tua landing page, pubblichi e paghi gli annunci, ti arriva traffico al sito ma non generi vendite?

Grazie a CrazyEgg o HotJar puoi conoscere il comportamento dei visitatori; capire, quindi, cosa sarebbe opportuno migliorare, affinché l’esperienza dell’utente sulla tua pagina converta.

Analisi comportamento Utenti

Una volta perfezionata la pagina, puoi partire con le tue campagne Google Ads!

5. Come impostare la tua campagna Google Ads

Prendiamo come esempio un budget giornaliero di 6€.

È ora importante capire dove siano fisicamente i tuoi clienti e, una volta stabilito, inserisci la località nelle impostazioni all’interno della campagna:

Scelta Località

Togli la spunta sulla voce ‘‘Rete Display’’, per ora ci focalizziamo solo sulla rete di ricerca di Google.

Togliere rete display

Ora, inserisci la tua parola chiave e imposta la tua offerta di 3€.

Bene, è importante tu capisca cosa sta succedendo:

Stiamo creando una campagna che sarà il contenitore di tutto. All’interno di questo ci saranno i gruppi di annunci. E sotto ai gruppi di annunci le parole chiave e gli annunci.

Struttura Google Ads

Inizia con con una sola campagna, non appena diventerai un po’ più esperto potrai moltiplicare le campagne. Ogni campagna dovrebbe comprendere una numerosa quantità di Gruppi di annunci e ancor più parole chiave e annunci.

Potrai strutturare le tue campagne in diverse maniere. Non c’è un’impostazione più giusta di altre, per questo ti suggerisco diverse opzioni così puoi scegliere quella che ti sembra più pratica.

La prima opzione è la struttura in base alla corrispondenza (ricordi?).

In pratica crei una campagna per corrispondenza “Generica”, una “A Frase” e infine una “Esatta”.

Questo setup è valido poiché ci aiuta a sottolineare velocemente la performance dei termini esatti. Così potrai aggiustare budget più piccoli basandoti sui risultati.

L’aspetto negativo è che spesso diventa troppo estesa e complessa. Quindi, se crei numerose campagne e hai un ampio catalogo di prodotti, non ti consiglio questa soluzione.

Converrebbe probabilmente impostare le tua campagne in base ai tuoi prodotti o marchi.

É una struttura semplice, ben organizzata e rapida per l’allocazione del budget. D’altro canto può risultare difficile analizzare e ottimizzare le prestazioni di una singola parola chiave.

Infine, l’ultima opzione è creare gruppi di annunci indipendenti per ogni parola chiave (SKAG).

Qualora avessi molte parole chiave, implicherebbe un grande lavoro per organizzare e gestire le tue campagne. Tuttavia, avresti diversi benefici, eccone alcuni:

  • La struttura SKAG sistema automaticamente il punteggio di qualità e la corrispondenza dei messaggi;
  • Gli annunci diventano mirati per un’unica parola chiave;
  • Puoi avere maggiore controllo di ciò che sta succedendo (dei termini di ricerca che stai pagando).

Il lato negativo è la necessità di sapere su quali parole chiave si sta puntando mentre, o addirittura prima, di impostare le campagne. Non hai molto tempo per sperimentare.

I metodi sopra elencati sono tutti funzionali, è compito tuo trovare la tua dimensione ideale e soprattutto capire come le campagne incidano sulla Customer Journey.

Facciamo un esempio.

Abbiamo 3 ricerche differenti:

  1. Las Vegas
  2. Las Vegas ristoranti
  3. Las Vegas Hotel

Sono ovviamente correlate, ma ognuna implica un’intenzione di ricerca differente:

  • La prima è una ricerca generica, una panoramica della città in previsione di un viaggio. Non significa che l’utente sia già disposto a prenotare un hotel;
  • La seconda sembra una ricerca effettuata da una persona che sta considerando varie opzioni per cenare, ma ancora non significa che l’utente sia già fisicamente a Las Vegas, magari sta solo raccogliendo informazioni;
  • La terza, invece, è la ricerca di qualcuno che è tendenzialmente pronto ad acquistare e vuole prima comparare i prezzi degli hotel.

Questo per dire che ogni opzione richiede parole chiave differenti per la creazione della campagne e attirare l’utente. La scelta è tua: vuoi cercare di sedurre gli utenti durante il loro processo di decisione o vuoi colpirli solo quando disposti a pagare? Scegli il tuo target e in base a questo, crea i tuoi annunci.

6. Come scrivere il tuo primo annuncio

Cosa serve quindi per scrivere un annuncio che converta?

Sii preciso, non hai molto spazio per esprimere al meglio il tuo intento. Devi essere breve e chiaro.

Spesso, una frase breve che descrive esattamente tutti i benefici per il tuo cliente è un’arma vincente.

Guarda l’esempio di Domino’s Pizza:

‘‘Pizza calda in meno di 30 minuti, o la ricevi gratis!’’

Esempio 30 minuti o pizza gratis

Cosa c’è di meglio di ordinare una pizza che ti arriva a casa alla velocità della luce e per di più ancora calda?

Trova il tuo valore aggiunto, cosa ti differenzia dalla concorrenza? Cosa offri in più dei tuoi rivali? Concentrati su questo aspetto!

Non si tratta di essere originali o super intelligenti, devi solo pensare a qualcosa che già esiste.

Ad esempio, uno studio condotto da MarketingExperiments.com rivela che utilizzare lo stesso titolo sia nella landing page, sia nell’annuncio, genera più del doppio dei lead.

Studio MarketingExperiments

Un ulteriore test ha dimostrato che inserendo un numero all’interno del titolo, aumenta del 217% il CTR e migliora del 23% il tasso di conversione.

inserire numero annuncio

In parole povere, ci sono schemi precisi da seguire se si vuole riscuotere successo e formule da imitare. Assicurati che la frase del tuo annuncio sia convincente e accattivante, senza esagerare.

Altro consiglio importantissimo: inserisci sempre una call-to-action (invita l’utente a compiere un’azione). Il modo più semplice per far cliccare le persone sul tuo annuncio è chieder loro di farlo esplicitamente. Senza una call-to-action efficace il tuo CTR diminuirà drasticamente.

Outbrain rivela che i titoli con una frase negativa (es: il peggior…) ottengono un CTR superiore del 69% rispetto ai titoli positivi.

Titoli negativi + performanti

Quindi, se per esempio stai scrivendo un annuncio che riguarda il risparmio di denaro, cerca invece di parlare di come diminuire lo spreco di denaro.

Di seguito un esempio di testo fallimentare con la parola chiave ‘‘cheap bricks’’ ossia ‘‘mattoni economici’’

Esempio annuncio sbagliato

Non solo la parola chiave è stata snaturata (cheapest al posto di cheap), non c’è neanche una call-to-action. Le informazioni scritte sotto il titolo non comunicano NULLA.

Altro aspetto importante: l’URL in verde, che teoricamente collega l’utente alla tua landing page, dovrebbe di norma contenere sempre la parola chiave. Ti ricordo che l’URL è personalizzabile, pertanto devi ricordarti tu di inserirla alla fine.

Preview Annuncio console

Consiglio: rimuovi dall’URL visibile del tuo annuncio la parte ‘‘http://”, avrai così più spazio per inserire la parola chiave.

Ricapitoliamo tutto analizzando nuovamente l’annuncio, passo per passo.

Titolo:

‘‘Acquista subito mattoni economici’’. Contiene la parola chiave e, soprattutto incita a compiere un’azione: ‘‘acquista’’.

URL:

Rimuovi ‘‘http://’‘ e aggiungi ‘‘mattoni-economici’’ alla fine, questo renderà il tuo annuncio ancor più affidabile e rilevante.

Testo dell’annuncio:

Hai solo due righe per comunicare il giusto messaggio, ad esempio: ‘‘i nostri mattoni sono economici e te li consegnamo in soli due giorni’’. Semplice ed essenziale.

Call-to-action (CTA):

‘‘Acquista ora’’. Non c’è bisogno di aggiungere altro.

Fatto? Clicca ‘‘salva e continua’’.

7. Come aggiustare gli ultimi dettagli

Prima di tutto, metti in pausa la campagna Ads in modo da non iniziare già a spendere.

Pausa Campagne

Clicca sulla tua campagna, vedrai come Google crea automaticamente per te un ‘‘Gruppo di annunci’’. In questo caso, avendo un unico esempio, non ci interessa questa sezione. Nel momento in cui dovrai impostare una campagna con numerose parole chiave, allora la sezione ‘‘Gruppo di annunci’’ sarà essenziale.

Cliccandoci sopra atterrerai nell’annuncio e potrai vedere la tua parola chiave.

Clicca sulla tua parola chiave e imposta la corrispondenza di tipo ‘‘A frase’’.

Corrispondenza a Frase

Google è solito impostare direttamente la corrispondenza ‘‘Generica’’. Come detto in precedenza, però, non è molto mirata: gli utenti possono digitare la tua parola chiave ovunque nella loro ricerca.

Se qualcuno dovesse cercare ‘‘modo per costruire mattoni a casa in maniera economica’’, non avrebbe nulla a che vedere con quello che offri tu. Per questo, è meglio la corrispondenza ‘‘A frase’’, così, se un utente digita ‘‘dove acquistare mattoni economici’’, il tuo annuncio apparirà.

Ti manca solo un’ultima cosa da sapere!

8. Come monitorare le conversioni

Ricordati che lo scopo di tutto ciò è convertire gli utenti visitatori in clienti. Per questa ragione è bene monitorare ognuno di loro.

Inserendo un codice/pixel nella tua pagina, Google Ads rileverà ogni acquisto che viene effettuato dopo che l’utente ha cliccato sull’annuncio.

Per attivare questa opzione, vai su ‘‘strumenti’’ e poi ‘‘conversioni’’.

Monitoraggio Conversioni Esempio

E ora scegli ‘‘sito web’’

Seleziona Sito Web

Aggiungi le informazioni necessarie:

Crea Conversione

Valore Conversione

Attribuzione conversione

Clicca su ‘‘Salva e continua’’. Finalmente, si aprirà la pagina con il codice/TAG. Ti suggerisco di utilizzare ”Google Tag Manager”:

Codice TAG

Copia il codice e incollalo al codice HTML della tua pagina di ringraziamento (quella che gli utenti vedono dopo aver effettuato l’acquisto).

Se vedi ‘‘non verificato’’ non preoccuparti, nel giro di qualche ora o di un giorno si aggiornerà da solo.

Ora puoi tornare sulla dashboard e lanciare la tua campagna!

Ma, se fossi un’azienda che ricerca lead per i propri commerciali? Raccogli numero di telefono e fallo chiamare!

Secondo i dati di Invoca’s Call Intelligence Index, il 70% delle 30 milioni di chiamate telefoniche che effettuano derivano dai canali digitali. Le chiamate convertono molto.

Il tasso di conversione medio della tua pagina si assesterà attorno all’1-2%, se invece aggiungi uno step telefonico nel funnel potrai arrivare al 30-50%.

Ecco due cose da provare.

Imposta l’estensione alla chiamate di Ads, aggiungerai così un numero di telefono nel tuo annuncio.

Esempio Annuncio Call

Quando qualcuno chiamerà, verrà registrato automaticamente da Ads.

Non è immediato che tutti chiamino direttamente dall’annuncio, alcuni potrebbero navigare un po’ sul tuo sito prima di chiamare. Purtroppo in questo si perderà la conversione dall’annuncio che ha portato alla chiamata, a meno che non utilizzi uno strumento come CallRail per monitorare le chiamate.

Devi solo copiare ed incollare lo script nel tuo sito e impostare il numero di telefono come swap target.

Impostare numero telefono

Ora, ogni visitatore riceverà il nuovo numero di telefono. Quando qualcuno chiamerà, saprai istantaneamente quale campagna li ha portati a contattarti con una chiamata.

Congratulazioni! Hai finalmente lanciato la tua prima campagna. Ora, devi mantenerla in piedi!

Cosa succede ora?

Google inizialmente controllerà il tuo annuncio prima di renderlo visibile al pubblico.

Non appena riceverai una mail di approvazione da parte di Google, potrai iniziare a creare più annunci, copiando il tuo annuncio originale.

Di seguito, spiegherò come evitare di passare nuovamente per il processo di approvazione.

Vai nella sezione annunci ed estensioni.

Seleziona il tuo annuncio e nella barra degli strumenti clicca ‘‘modifica’’ e poi ‘‘copia’’.

Duplicare Annunzio

Ti apparirà:

Notifica annuncio copiato

Incolla il tuo annuncio.

Puoi ora modificare la copia del tuo annuncio. Cambia il titolo e/o il testo.

Se vuoi ottenere risultati positivi in Ads, conviene sempre testare diversi annunci. Con un solo annuncio, non riesci a capire cosa può essere migliorato e ottimizzato. Pertanto, crea almeno un altro annuncio non appena ti viene approvato il primo.

Consiglio super: MANUTENZIONE COSTANTE DEL PROFILO

Il tuo account è finalmente attivo. Nei prossimi giorni vedrai sicuramente dei risultati.

Prima di poterti rilassare, però, c’è un’ultima cosa che dovresti tenere sotto controllo.

Sicuramente vorrai migliorare sempre più il tuo account e, ahimè, i profili dei ‘‘principianti’’ possono anche impiegare alcuni mesi.

Il tuo obiettivo è controllare l’effettivo status delle tue campagne e aggiustare immediatamente ciò che risulta sbagliato, in modo da minimizzare le spese inutili.

Quindi, premi su ‘‘resoconto dei termini di ricerca’’. Fai una di queste due cose:

  1. Identifica nuove potenziali parole chiave e aggiungile alle tue campagne esistenti
  1. Identifica parole chiave negative da aggiungere alla lista

 

Compara quindi la redditività di ogni parola chiave.

Comparazione Parole Chiave

Ora controlla la posizione dell’annuncio.

Se ad esempio ti posizioni sempre come primo annuncio, è forse il caso di diminuire leggermente il tuo budget in modo da diminuire il costo per lead.

Se invece ti posizioni come terzo o quarto, probabilmente non starai ottenendo molti click, quindi aumenta gradualmente la tua offerta per la parola chiave e vedrai che otterrai la prima o la seconda pozione (sempre senza spendere troppo).

Inizia in questa fase a creare più annunci, dovresti ottenere per ogni annuncio un CTR almeno del 5% (in Italia è un ottimo risultato!)

CTR 5%

Dovrai quindi testare diverse varianti per ogni parola chiave o gruppo di annunci (in base alla struttura da te scelta) e scoprire quale performa in maniera superiore.

Nel frattempo, sentiti libero di mettere in pausa o eliminare gli annunci critici che non ti stanno portando risultati.

Sbizzarrisciti provando nuove estensioni (numero di telefono, stelle di valutazione ecc), magari possono rendere un annuncio più performante!

Dopo aver migliorato gli annunci, controlla anche l’opzione di scelta della ‘‘località’’, ‘‘dispositivo’’ e ‘‘ora del giorno’’.

Quale stato/città/regione ti porta meno risultati? Togli budget dai luoghi che funzionano meno e utilizzalo per i più proficui.

Ottimizzazione Campagne

Fai lo stesso per l’orario.

CONCLUSIONE

Non ti rimane altro che attendere, letteralmente.

Lancia il tuo secondo annuncio, non aspettare all’infinito che qualcosa accada. Ci vuole pazienza.

Nulla ha senso se non converte, puoi ottenere moltissimi CTR, ma senza conversioni non farai mai soldi.

Continua a monitorare i tuoi annunci e analizzare i dati che ricevi. Interrompi gli annunci che non funzionano, aggiungi parole chiave e incentiva ciò che invece funziona.

Non demordere e avanti tutta!

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