Retargeting Illustration

Se non hai idea di cosa sia il retargeting provo a spiegartelo con un esempio divertente: è come giocare a palla con il tuo cane. L’obiettivo è che il cane ti riporti indietro la pallina. 

Succede esattamente lo stesso quando parliamo di visitatori e conversioni. 

Cos’è il retargeting e perché è importante saperlo?

Quando un utente che visita la tua landing page o il tuo sito non converte (non acquista o non lascia i dati personali), potrebbe trattarsi di un contatto perso. Grazie però ai cookie/pixel riesci a captare il browser con il quale gli utenti stanno navigando e inviare loro annunci, i quali appariranno durante la loro navigazione nel web. Lo scopo è fare in modo che vedendo il tuo annuncio svariate volte, torneranno sulla tua pagina e finalmente CONVERTIRANNO

come funziona remarketing

Il retargeting, se fatto in maniera strategica, può risultare più efficace di qualsiasi altro canale digitale di annunci. 

CMO.com ha pubblicato 15 impressionanti statistiche sul retargeting, quasi da non crederci! Eccone alcune: 

  • Il retargeting può aumentare le ricerche di marchi del 1,046%;
  • La media del CTR è 10 volte maggiore rispetto a quella degli annunci ordinari;
  • Gli utenti soggetti a retargeting sono per un buon 70% più propensi a convertire, rispetto a coloro che non hanno ricevuto campagne di retargeting. 

normal ads Vs remarketing

É facile ovviamente pensare che il retargeting sia fantastico dopo aver visto questi dati, ma è anche ovvio che non sia proprio un gioco da ragazzi saperlo applicare in maniera che funzioni e porti ai risultati desiderati.

Sicuramente raggruppare tutti i tuoi contatti in un gruppo creando un unico pubblico, agevola il lavoro e porta conversioni. Proprio per questo moltissime persone che possiedono un’attività sono vere e proprie fan del retargeting. 

Non serve essere dei geni, ma se davvero vuoi mettercela tutta, ti consiglio di continuare a leggere l’articolo e scoprire questo aspetto del marketing che non tutti conoscono. 

1. Retargeting Sequenziale

Il tuo ciclo di vendita è abbastanza lungo? Oppure, hai un processo di vendita complesso? Se la risposta è sì, il retargeting sequenziale può fare al caso tuo.

Puoi raggruppare il tuo pubblico in diverse categorie o liste in base alla landing page su cui sono atterrati, alla durata delle permanenza sulla tua pagina/sito, al materiale che hanno scaricato. 

Quando un utente compie un’azione, gli vengono immediatamente inviati una serie di messaggi in maniera da portarlo direttamente al processo di conversione finale e, una volta che avrà convertito, verrà automaticamente escluso dal resto degli annunci.

sequential remarketing

Proprio come un normalissimo funnel via Google Ads, puoi utilizzare il retargeting per aggiungere dei touchpoint tra il brand e il cliente, così da creare più consapevolezza del tuo marchio. Inoltre in questa maniera riuscirai a capire dove i tuoi utenti si bloccano nel processo di acquisizione,  risolvere i problemi e insistere ulteriormente per convincerli. 

Per farti un’idea di quali tipologie di annunci puoi creare per una campagne di questo tipo, dai un’occhiata a questo esempio, preso da Pagewiz:

esempio d retargeting sequenziale

Puoi notare come il primo annuncio cerchi di stimolare l’utente all’acquisto il più velocemente possibile. Se questo non avviene dentro un determinato periodo, allora sarà un utente soggetto al retargeting sequenziale.

Ecco qui di seguito un altro esempio di come creare un piano di messaggi sequenziali su una linea temporale e divisi per azioni compiute.

Esempi messaggi sequenziali

Per riassumere brevemente: il retargeting sequenziale è l’invio di un annuncio contenente testo ed immagine specifici in base alla fase del processo in cui si trova il visitatore, con lo scopo di riportarlo nel punto in cui aveva abbandonato e stimolarlo a procedere. Il tuo scopo, in qualità di inserzionista, è utilizzare strategie per far sì che l’utente, alla fine, acquisti. 

2. Time Delayed Retargeting

L’inserimento di un cookie o pixel, ti permette di tracciare il pubblico che interagisce con il tuo sito/pagina (Google Ads concede il tracciamento di massimo 540 giorni). 

In questo caso il tempo è un tuo alleato. Il retargeting temporale non si basa sulle azioni che compiono i visitatori, tutti vedranno la stessa cosa, indipendentemente dal loro comportamento

  • 1ª Settimana: Tutti i visitatori vedono l’annuncio n.1
  • 2ª Settimana: Tutti i visitatori vedono l’annuncio n.2
  • 3ª Settimana: Tutti i visitatori vedono l’annuncio n.3
  • 4ª Settimana: Tutti i visitatori vedono l’annuncio n.4
  • ecc…

La miglior cosa di questo tipo di campagna è che non è necessario creare una landing page apposita per il tuo annuncio (nonostante non guasti farlo). Se ad esempio offri un servizio, puoi inviare annunci che mostrino i vantaggi che l’utente otterrebbe acquistando il tuo servizio

Ancor meglio se possiedi una mailing list, così puoi utilizzare tutti i contatti della lista e mandare loro annunci di retargeting. 

Ecco un esempio di come fare: 

  • 1ª Settimana: Esempio di un’offerta 
  • 2ª Settimana: Invio di uno screenshot con i miglioramenti portati dalle nostre campagne di Google Ads
  • 3ª Settimana: Invio dei pacchetti disponibili d acquistare
  • 4ª Settimana: Invio di un caso studio
  • 5ª Settimana: Invio dell’offerta

Ogni volta che un utente converte, verrà escluso dalla lista. 

Il beneficio di questa campagna è che puoi suddividere il tuo pubblico in base al giorno di visita.

In poche parole: un utente visita il tuo sito e non acquista, durante i 30 giorni successivi farai in modo che gli appaia un annuncio, se in questo periodo di tempo non ha ancora acquistato, per un altro periodo di tempo (che stabilisci tu) gli mostrerai un altro tipo di offerta. 

Per riassumere brevemente: se invii ad un utente campagne di retargeting da molto tempo e non ha ancora convertito, significa che gli devi offrire un incentivo maggiore affinché compia un’azione. 

Potrebbe essere opportuno creare, per le prime 2 settimane, annunci di prodotti o offerte specifiche con il tuo logo e una frase o call-to-action d’effetto. Ad esempio potresti offrire un 10% di sconto per portare gli utenti all’azione (escludi da questa campagna i visitatori che hanno già acquistato, in modo che non ricevano lo sconto anche loro). 

3. Retargeting con cambio di offerta

remarketing con offerta

Se sei talmente sfortunato da avere il 98% di visitatori che non portano conversioni dopo la prima visita al tuo sito/pagina, non ti preoccupare, è tutto normale. Proviamo a farlo diventare una fortuna! 

Il problema potrebbe dipendere dalla tua landing page o dalla call-to-action che hai utilizzato: capita spesso che le persone non acquistino quando l’offerta sembra ingannevole o quando non si trasmette in maniera efficace e chiara il valore dell’offerta. 

Questo è il momento giusto per utilizzare la strategia di retargeting, non solo per ottenere più conversioni, ma anche come strumento per capire se è il caso di cambiare, e come, la tua offerta iniziale. 

Supponiamo che nella tua landing page tu stia offrendo una consulenza gratuita e che questa landing page abbia un tasso di conversione pari al 2% (solo 2 su 100 visitatori richiedono la tua consulenza). In questo caso per cercare di colpire il restante 98%, puoi prendere spunto dalla lista qui sotto e cercare di invitare gli utenti a richiedere una consulenza gratuita offrendo loro in cambio:

  • Coupon
  • Checklist
  • Sondaggio
  • Video
  • Toolkit (pacchetto di strumenti online che possono utilizzare)
  • Calendario 
  • Intervista 
  • Consulenza 
  • Biglietti per evento
  • Demo live 
  • Giveaway
  • Swipe File (un file all’interno del quale vengono raccolti titoli per lettere di vendita, nuove tecniche da sperimentare, appunti, etc.
  • Gif
  • Citazioni gratuite 
  • White Paper (documento dell’azienda dove spiega dettagliatamente il prodotto/servizio e i relativi vantaggi)
  • eBook
  • Gadget, ad esempio una maglietta
  • Statistiche di settore
  • Casi studio

Ricapitolando, c’è sempre una ragione se le tue landing page non convertono!

Potrebbe essere che non spieghi in maniera abbastanza efficace il valore del tuo prodotto/servizio, oppure semplicemente potrebbe essere che la tua offerta non è abbastanza allettante!

Ricordati sempre che i visitatori hanno mille opzioni di scelta e probabilmente tu non sei il solo che sta offrendo loro quel prodotto. Prenditi il tempo di educarli e seguirli per fare la scelta giusta!

4. Retargeting Up-Selling

remarketing upselling

Se un utente ha già acquistato un prodotto, è molto probabile che acquisti nuovamente da te. Infatti il 41% dei ricavi totali dei siti eCommerce proviene da compratori che riacquistano dallo stesso venditore. 

Inoltre, secondo Adobe, i compratori che riacquistano spenderanno probabilmente 5 volte in più rispetto alla prima volta. 

Ecco un esempio di email retargeting di Amazon, che mostra il modello successivo e più innovativo di un prodotto. 

esempio di upsell amazon

E se non hai un eCommerce? Beh, se il tuo business comprende l’attività di Lead Generation, potrai fare retargeting a coloro che hanno vistato la tua pagina con le nuove offerte che possono essere per esempio nuovi modelli del prodotto che guardavano o prodotti aggiuntivi.

Per riassumere brevemente: Se i visitatori acquistano da te, è perché si fidano di te. Non provare vergogna a chieder loro di acquistare nuovamente, soprattutto se stai davvero vendendo qualcosa che ha un valore aggiunto. 

5. Retargeting Down-Sell/Cross-Sell

iphone con accessori complementari

Può capitare che i visitatori non siano interessati ad acquistare nuovamente da te. 

In questo caso, mostra loro un’offerta differente a quella che hanno rifiutato in precedenza. 

Supponiamo che tu abbia acquistato il nostro servizio di gestione campagne PPC. Logicamente cercheremo di farti acquistare anche una Landing Page, che rappresenta esattamente un servizio complementare all’acquisto che hai effettuato, questo metodo si chiama Cross-sell (proponi quindi qualcosa che può essere utile al prodotto che hanno già acquistato).

Se neanche la landing page risulta di tuo interesse, possiamo utilizzare il metodo down-sell: potremmo ad esempio offrirti una guida gratis sullo sviluppo di una landing page perfetta, con lo scopo di convertirti in futuro. 

Per riassumere brevemente: 

  • se qualcuno compra un’arancia, up-sell = spremi – arance 
  • se qualcuno compra uno spremi – arance, cross-sell = un libro di ricette 
  • se qualcuno non compra uno spremi – arance, down-sell = un libro di creazioni con le bucce d’arancia

cross-selling-vs-upselling

6. Retargeting a livelli

Hai mai pensato di utilizzare i dati di Google Analytics per creare un unico pubblico di retargeting? Se la risposta è no, ecco alcune nozioni che è bene tu conosca:

Example google

Prendiamo come esempio un recente caso studio di ThinkWithGoogle, dove Periscopix ha aiutato Watchfinder (un negozio di orologi leader nel Regno Unito) a creare più di 20 pubblici di retargeting, che sono stati suddivisi per: località, lingua, comportamenti e abitudini (dati forniti da Google Analytics).

Hanno poi scoperto che un certo ISP (internet service providers) proveniente dal distretto finanziario di Londra era interessato ai loro prodotti, in questo modo hanno potuto targetizzare visitatori di banche quali, JP Morgan e Goldman Sachs. 

Dopo soli 6 mesi il ROI delle campagne di retargeting si è assestato attorno al 1300%. L’ordine medio è aumentato del 13% e il CPA si è abbassato del 34%!

7. Retargeting in base alla pagina di punta del sito

Ogni pagina del tuo sito web presa singolarmente ha un determinato valore, vista in un’ottica di ROI. 

Per dirlo in maniera più semplice: se un visitatore ha visto solo la tua homepage e non le altre sezioni (si vede attraverso Google Analytics), sarà difficile applicare il retargeting su di lui, sarebbe solo uno spreco di soldi e tempo, in quanto dimostra di non essere interessato alla tua azienda. 

É quindi importante proporzionare l’offerta in base alla sezione su cui si è soffermato maggiormente (2 minuti+) il visitatore. 

Pagare una media di 1€ a click per un pubblico che è rimasto nel sito per più di 2 minuti, ricompenserà più in fretta che pagare 0.50€ per tutti i visitatori. 

Un ulteriore beneficio di questa campagna è che sai esattamente a cosa è interessato il visitatore, potrai quindi proporgli esattamente quel prodotto/servizio e sarà molto più facile ottenere una conversione. 

Remarketing Dinamico

É opportuno offrire alle persone che hanno visitato solo la homepage qualcosa di semplice, come ad esempio un eBook. 

Per riassumere brevemente: controlla la tua dashboard di Google Analytics e verifica in quali pagine del tuo sito gli utenti si soffermano più tempo. (Solitamente è la pagina ”chi siamo” o ”demo”).  Una volta identificati, puoi suddividere ulteriormente gli utenti a seconda dell’ URL della pagina, del tempo nel sito e della località, così i tuoi annunci saranno estremamente personalizzati per il pubblico. 

8. Retargeting CRM

Il CRM è uno strumento utilizzato delle aziende, dove inseriscono tutti i loro contatti e clienti. 

Questa tipologia di campagna è basata sugli indirizzi email e non utilizza quindi cookies e pixel. 

Esportando la lista contatti del tuo CRM in una piattaforma come AdRoll, potrai far combaciare l’indirizzo email al loro profilo di un social media (come ad esempio facebook) o piattaforme come Gmail.

Un esempio di un caso studio: AdRoll ha aiutato Kiehl’s ad utilizzare il CRM per creare un unico pubblico di retargeting e inviare ai contatti annunci di offerte. 

Cosa ha comportato: 

  • un 12.9% di ROI
  • un tasso di conversione del 38%
  • web reach maggiore di 3,2 volte

Se non hai un CRM puoi utilizzare MailChimp (uno strumento per inviare le tue newsletter)  inserendo tutti gli indirizzi mail dei tuoi contatti/clienti. Volendo è anche possibile ”comprare” una lista di indirizzi mail di inserzionisti che si rivolgono al tuo stesso pubblico (spesso lo fanno le istituzioni finanziarie). 

Per riassumere brevemente: Il tuo CRM contiene potenzialmente milioni di informazioni riguardanti il comportamento dei tuoi visitatori. Usa questi dati per creare dei gruppi di pubblico specifici e mettere in moto la tua strategia di retargeting. 

9. Email Retargeting di Massa

email di massa

Stando in tema di indirizzi email, puoi ”colpire” la tua lista contatti direttamente attraverso Google Ads, Facebook o Twitter. 

Google Ads ha una funzione chiamata Customer Match, Facebook invece Custom Audience e Twitter Tailored Audience

[img]

La cosa principale da tenere a mente quando si utilizza questa campagna è il tasso di compatibilità degli indirizzi email con gli utenti di una certa piattaforma

Secondo WordStream, la compatibilità con Google, Facebook e Twitter dovrebbe essere la seguente: 

  • Google = 50,4%
  • Facebook = 48,99% 
  • Twitter = 10,2%

Come puoi vedere, i colossi del mondo delle inserzioni (Google e Facebook) hanno un altissimo tasso di compatibilità, grazie all’utilizzo massivo delle piattaforme. Twitter, invece, avendo meno utenti, risulta meno compatibile. 

Una volta che hai stabilito in quale piattaforma utilizzare questa funzione (magari anche più di una) puoi approfittare di due diversi tipi di annunci e network per fare in modo che la tua mailing list converta. 

Per riassumere brevemente: come per ogni altra campagna di retargeting, non dimenticare l’importanza di segmentare il pubblico in specifiche porzioni: inviare a tutta la lista di email lo stesso messaggio non sarebbe funzionale. 

10. Email Retargeting Individuale

email gmail

Sai che è possibile aggiungere un tag HTML nascosto alle tue email e aggiungere così pixel/cookie al browser della persona che apre l’email? Per creare questo tipo di campagna ti consiglio SiteScout

Se hai inviato promozioni attraverso email, puoi creare un gruppo di annunci ulteriore per tracciare le persone che hanno aperto la mail e ampliare l’offerta a quest’ultime. 

Tieni a mente che questo funziona solo con chi possiede indirizzi mail Gmail o Hotmail in quanto aprano automaticamente le immagini. 

Per riassumere brevemente: se vuoi ottenere il miglior ROI da una specifica campagna di email marketing, considera fortemente l’opzione di inserire un codice HTML nascosto per attuare poi il tuo retargeting in maniera più scrupolosa ed efficace. Questo ti permetterà di inviare gli annunci di retargeting a utenti interessati e si ridurrà il tempo per effettuare la conversione.

11.Retargeting al Pubblico Lookalike (Simile)

Quando stai creando il tuo pubblico di retargeting in base ai visitatori della tua landing page, i network che operano con un sistema PPC come Google e Facebook, permettono di creare un pubblico simile a quello selezionato da te (utenti che mostrano gli stessi interessi e comportamenti). Otterrai quindi, una lista di persone che non hanno mai visitato la tua landing page o il tuo sito, ma che possono risultare potenzialmente interessati. 

Google Ads li chiama similar audience, mentre Facebook lookalike audience

Quindi, non appena creerai la tua lista di retargeting in base ai tuoi reali visitatori, Google e Facebook ne creeranno una parallela, basandosi sulle caratteristiche della tua lista. 

Nel 2013 Google ha dato vita ai similar audience e da allora il sistema è stato man mano ottimizzato. Oggigiorno, puoi aspettarti un aumento del 40% di conversioni

Per riassumere brevemente: a volte il lookalike audience può risultare più grande rispetto al tuo pubblico reale. Non spaventarti e approfittane, ma vacci con i piedi di piombo: non sempre un lookalike audience è realmente interessato alla tua offerta, sottolineo che lo è POTENZIALMENTE. 

12. Push-Along Retargeting

Hai per caso un funnel di conversione complesso, dove i visitatori necessitano di aiuto per passare allo step successivo? Se la risposta è sì, questa può essere la soluzione ai tuoi problemi. 

Proprio com’è possibile tracciare determinate parole chiave man mano che il visitatore si avvicina alla fine del funnel, puoi fare lo stesso con gli annunci di retargeting. 

push-along-retargeting

L’obiettivo è creare manualmente annunci che spingano il pubblico a passare allo step successivo del funnel in maniera intuitiva.

Può sembrare simile al retargeting sequenziale, ma in questo caso si prende in considerazione SOLO la fase del processo di conversione in cui si trova il visitatore. Non vengono coinvolti ulteriori fattori.

Per riassumere brevemente: assicurati che la dimensione del tuo pubblico sia abbastanza grande in ogni fase del tuo funnel. 

Se hai meno di 1000 visitatori in ogni fase del processo di conversione, probabilmente non otterrai numerosi click, impressioni, o conversioni. 

13. Retargeting in base alla località

Se stai pubblicizzando in tutta la nazione o addirittura a livello internazionale, le tue campagne di retargeting NON possono essere tutte uguali. 

Puoi vedere l’area geografica di provenienza dei tuoi visitatori tramite il tuo account Google Ads. Associa i tuoi annunci ad una specifica area geografica (quella che hai rilevato) e vedrai come le conversioni aumenteranno del 53%.

retargeting-tips

Ecco il caso di Mazda (concessionario di auto). 

Dopo aver analizzato insight online e offline, Mazda ha utilizzato IntelliAds (piattaforma di retargeting) comunicando agli utenti di recarsi presso gli showroom locali, in base ai modelli di macchina che quest’ultimi hanno guardato online. 

Risultato? Il valore medio di vendita delle auto tracciato grazie alle impressioni agli annunci è stato del 98%. 

Puoi quindi creare annunci di retargeting specifici per l’area geografica del tuo pubblico. Se in più aggiungi una landing page in linea con il messaggio dell’annuncio, potresti ottenere una prestazione da urlo. 

Per riassumere brevemente: per cominciare individua l’area geografica con il più alto numero di visitatori del tuo sito/landing page. Più impression ottieni, più possibilità hai di ricevere click che diventano conversioni. Una volta riscosso successo, ripeti il processo creando annunci di retargeting unici e landing page appositamente per la successiva area geografica. 

14. Redirect Link Retargeting

Hai mai desiderato di poter intercettare persone che atterrano su URL o pagine che tu non controlli? In un certo senso questo è possibile grazie a questo tipo di campagna. 

Infatti, tramite la piattaforma SiteScout puoi raggiungere ogni persona che clicca un determinato link e farlo diventare parte del tuo pubblico per il retargeting

Questa tipologia di campagna è ottimale per determinati contesti: 

  • Il tuo sito offre un’ampia scelta di prodotti comparabili, dove stai guadagnando grazie a link esterni
  • Tutti i dipendenti della tua azienda hanno la firma digitale con il link del sito dell’azienda e potrai così tracciare coloro che hanno visitato il tuo sito tramite una email che hanno ricevuto 
  • Inserendo il tuo link all’interno di forum, blog, o su post dove vieni citato

Per riassumere brevemente: redirect link retargeting è perfetto per persone e aziende che vogliono captare visitatori di siti o pagine che non controllano direttamente. 

15. Retargeting RLSA

RLSA = remarketing list for search ads. É una funzione di Google lanciata nel 2012 che permette di creare annunci testuali esclusivamente dedicati alla lista di pubblico di retargeting che possiedi. 

RLSA ti permette anche di impostare modificatori di offerta attraverso la ricerca e gli annunci di shopping, in modo da fare offerte più aggressive o meno, a seconda delle ricerche che effettuano le persone del tuo pubblico. 

Ecco un esempio: quando fai parte di un settore dove la concorrenza è alta e vuoi superare i tuoi competitor, ma allo stesso stesso tempo vuoi anche che appaia solo il tuo annuncio qualora l’utente avesse già visitato il tuo sito o pagina. 

Supponiamo che il visitatore stesse comparando il tuo sito a un altro, ma non ha mai concluso un acquisto nel tuo. Puoi raggruppare questo tipo di visitatori, creare un pubblico e far apparire loro il tuo annuncio nel momento in cui digiteranno il nome del tuo competitor. 

Per questo tipo di campagna è possibile stilare un pubblico più generico, in quanto bisogna selezionare delle parole chiave. Tra gli altri vantaggi identifichiamo: 

  • World Travel Holdings ha beneficiato di un aumento del 300% del tasso di conversione e del 30% del ROI, grazie alla corrispondenza generica di parole chiave come ‘’regalo’’ e ‘’dono’’ comparate ai termini propri del marchio; 
  • Un’azienda di pneumatici in Germania ha aggiunto parole chiave di corrispondenza generica modificata solo agli utenti che hanno visitato il sito in passato senza acquistare. Le vendite sono aumentate del 22% e le conversioni del 163%;
  • Un’azienda di telecomunicazioni, invece, ha personalizzato il testo dell’annuncio in base alle pagine del sito che hanno visitato gli utenti e il costo per conversione si è diminuito del 66%. 

Per farla breve, RLSA fa miracoli nell’individuazione degli obiettivi della rete.

Per riassumere brevemente: per avere successo con RLSA, aggiungi i modificatori di offerta al tuo pubblico e seleziona ‘’Bid only’’ dall’opzione ‘’Target & Bid’’. Ti permetterà di essere più (o meno) pressante con gli utenti che hanno già visitato il tuo sito. 

16. Retargeting anti abbandono della pagina

Questo punto è più una strategia su come utilizzare il remarketing piuttosto che una campagna indipendente.

Sono sicuro che c’è una metrica di Google Analytics che è diventata per te un’ossessione: bounce rate (quante persone non solo abbandonano la tua pagina senza compiere alcuna azione, ma non visitano neanche altre sezioni). 

Se il tuo bounce rate è compreso tra il 60% e 100%, che senso ha investire budget per utenti che non sono neanche lontanamente interessati al tuo prodotto/servizio? 

Per questa ragione sarebbe opportuno installare un cookie capace di rilevare persone che rimangono nel tuo sito o landing page almeno per 60 secondi. 

Per riassumere brevemente: un bounce non significa necessariamente che l’utente non è interessato. Questa tattica è utile soprattutto per la landing page senza link ad altre sezioni o approfondimenti, in cui praticamente tutti gli utenti che non convertono vengono considerati come “bounce”. 

17. Retargeting No Cookie

Il marketing e gli strumenti di marketing sono in continua evoluzione e rendono la vita più semplice a noi inserzionisti. È palese quindi che i vecchi metodi, quali cookie/pixel, diventeranno man mano sempre meno moderni. Inoltre, dal momento che sempre più utenti accedono da mobile, è probabile che i cookie spariranno rapidamente. Pertanto, le campagne  retargeting no-cookie saranno sempre più popolari. 

Se stai utilizzando una strategia di retargeting basata sui cookie e non ottieni buoni risultati, questa opzione fa al caso tuo. 

Esistono diversi modi per identificare un visitatore attraverso i vari dispositivi: 

  • Fingerprint (attraverso impronta digitale) è simile al sistema ID
  • Tipo di browser 
  • Software installati
  • Fuso orario 
  • Indirizzo IP 

Per riassumere brevemente: sai perché Google ha sempre adorato i social network? Perché ogni volta che una persona naviga, sia da desktop, sia da mobile, è quasi sempre loggata con il suo account Facebook.

18. Retargeting Dinamico

Remarketing Dinamico

Questa campagna ti aiuta a creare annunci con immagini in scala, non dovrai così creare centinaia o migliaia di annunci con testi e immagini. 

Nell’esempio sottostante puoi vedere la differenza tra un annuncio statico e uno dinamico 

banner dinamico vs statico

Se sei un rivenditore online e hai migliaia di prodotti, puoi utilizzare i template di Google Ads o AdRoll, che prendono autonomamente le informazioni dei prodotti, come l’immagine, il prezzo e la disponibilità direttamente dalla sezione shopping del tuo account

retargeting dinamico

I cookie monitorano quale pagina di prodotto ha visitato l’utente e così il retargeting dinamico mostrerà solo i prodotti per i quali l’utente ha mostrato interesse. 

Questa tipologia è molto utile per il settore dei viaggi e alberghiero. 

Per riassumere brevemente: Google Ads e AdRoll ti aiutano a creare annunci di retargeting dinamici che vengono istantaneamente mostrati all’interno del Display Network e nei social Facebook e Twitter. 

Puoi di conseguenza utilizzare il Retargeting Temporale per mostrare grandi offerte o sconti in base a quanto tempo un visitatore ha fatto parte del tuo pubblico di retargeting. 

19. Retargeting di Contenuto

Stai investendo una cifra importante di denaro per il content marketing? Se sì, il retargeting di contenuto può essere un ottimo metodo per te per conquistare la fiducia dei tuoi visitatori e generare conversioni in futuro

Ecco come funziona: 

  • Crei un pubblico di retargeting composto da utenti che hanno letto dei post o dei contenuti nel tuo sito
  • Crei un pubblico di retargeting composto da utenti che hanno mostrato interesse per la tua offerta di prodotto/servizio
  • Crei annunci contenenti testi e immagini che mostrino un piccolo pezzo di contenuto al quale gli utenti saranno sicuramente interessati o addirittura offri loro una guida gratis. 

Ecco un esempio preso da Dax Hamman con un articolo sul blog AdExchanger:

”Un utente cerca informazioni per aprire un mutuo e visita il sito citimortgage.com. Un modo per fare retargeting può essere mostrare un link tipo ‘’5 cose a cui fare attenzione quando decido di aprire un mutuo’’, sponsorizzato da Citibank su usatoday.com/money.”

In questo caso Citibank sta mandando il visitatore direttamente ad un contenuto promosso insieme ad USAtoday. 

Se però non è tua intenzione sborsare un sacco di soldi per creare un contenuto featured su un blog/giornale importante, puoi sempre riportare il visitatore al contenuto nel tuo blog per esempio. 

Per riassumere brevemente: il Retargeting di Contenuto è usato soprattutto per fidelizzare e aumentare la fiducia che hanno i visitatori nei tuoi confronti e non è mirato a portare conversioni immediate come lo sono altre campagne di retargeting. 

Il retargeting di contenuto funziona specialmente per le industrie che hanno lunghi cicli di vendita e che spesso hanno l’obiettivo di istruire il visitatore invece di condurlo ad acquistare subito.

Questa tecnica è eccezionale per il B2B!

20. Referral Retargeting

referral

Il tuo visitatore è pronto ad acquistare, ma le tue strategie di up-sell, down-sell e cross-sell non hanno convertito. Se però il visitatore conoscesse qualcuno interessato ai tuoi prodotti/servizi, non vorresti saperlo? Chi non vorrebbe?

Quando gli utenti convertono, crei un nuovo pubblico con l’URL post conversione e raggruppi questa fetta di pubblico in un ”referral bucket”. 

Example remarketing Boxed

A quest’ultimi apparirà un annuncio del tipo ‘’Invita un amico ottieni il 10% di sconto’’ e atterreranno poi su una landing page dedicata; è molto probabile che una persona che ha appena acquistato sia propensa a inviare un link alle persone che conosce

Puoi ispirarti ad aziende come Uber o Lyft che sono sviluppano le migliori campagne di questo tipo! 

Referral Program

Per riassumere brevemente: il tipo di attività che possiedi determina anche il tipo di viralità che puoi aspettarti di ottenere da questa campagna. 

Le aziende B2C spesso ottengono risultati migliori delle B2B (che hanno volumi di clienti minori). 

21. Retargeting Social

facebook-remarketing

Questa tipo di campagna è sicuramente quella che tutti gli inserzionisti dovrebbero utilizzare. Puoi creare pubblici di retargeting specifici all’interno della piattaforme social, quali Facebook e Twitter. 

AdRoll è uno dei leader in questo campo, insieme a PerfectAudience, Criteo e altri. Infatti, ti permettono di fare retargeting sui tuoi visitatori di Facebook, Twitter o altri siti. 

Anche Linkedin ha il suo proprio sistema di retargeting, chiamato Lead Accelerator. 

Per riassumere brevemente: alcuni canali tradizionali di PPC come Google Ads non hanno accesso diretto all’inventario annunci dei social network, è quindi opportuno utilizzare uno strumento esterno dove poter raggruppare tutti i dati in un’unica dashboard.

22. Retargeting tramite i competitor

AdRoll, Quantcast, Google Ads ti danno la possibilità di intercettare gli utenti che sono atterrati sulla pagina dei diretti competitor. 

Esiste anche uno strumento chiamato ReTargeting BASE che ha una funzione chiamata ”Pre Retargeting”, con la quale puoi aggiungere cookie ai visitatori dei siti dei competitor

In aggiunta a quello che abbiamo detto finora, puoi utilizzare queste tattiche: 

  • Ads RLSA selezionando il pubblico e utilizzando il nome dei competitor come keyword
  • Ads Gmail Sponsored Promotion (GSP), facendo offerte utilizzando i domini dei competitor come parole chiave 
  • Ads Search Network con campagne Display Select, ti aiuta a mostrare gli annunci basati sulle keyword che sono state digitate su Google come prerequisito per la visualizzazione degli annunci.

Per riassumere brevemente: Nessuna piattaforma pubblicitaria seria permetterà di fare retargeting agli utenti della concorrenza, ma ci sono modi (vedi sopra) con i quali è possibile mescolare e abbinare fattori per ottenere risultati simili.

23. Retargeting con siti partner

Questa campagna comporta una partnership tra due siti che condividono i pixel.

In concreto, un sito che vende ketchup sarà sicuramente interessato a colpire i visitatori di un sito che vende mostarda, e viceversa. 

ketchup e maionese

Un esempio molto attuale e reale è la partnership tra compagnie aeree e hotel: aziende diverse ma con offerte complementari che vanno di pari passo. 

Uno strumento che permette di realizzare questa campagna è Perfect Audience, grazie a una sua funzione chiamata Connect. 

Forse mi sono dimenticato di dirti che il costo per tracciare i visitatori è in media più basso dell’80% rispetto a una campagna Ads. 

Per riassumere brevemente: molto simile all’acquisto di indirizzi mail da terzi. Ti permette di acquisire i visitatori di altri siti web ad un prezzo di gran lunga inferiore al normale. 

24. Retargeting di Re-engagement

esempio di retargeting brand ''pinkcard''

Un esempio preso da Impact che ci mostra un modello di questa tipologia di campagna lanciata da Pinkberry.

Hai per caso visitatori super datati che non sono più attivi, ma che sono ancora soggetti al tuo cookie o dei quali magari hai ancora l’indirizzo mail? Se sì, puoi beneficiare di questa campagna da utilizzare con i tuoi vecchi visitatori.  

Così facendo, puoi decidere se inviare gli annunci tramite email o utilizzare gli indirizzi mail per risalire al social network e mostrare lì gli annunci. 

Per riassumere brevemente: gli utenti che ti hanno visitato in passato sanno chi sei, devi solo ricordargli perché dovresti interessargli nuovamente! Utilizza il re-engagement retargeting per proporre nuove offerte ai vecchi visitatori e farli diventare clienti. 

25. Retargeting a potenziali interessati che non ti hanno mai visto prima

Hai mai voluto colpire persone che non sono mai state nel tuo sito, ma che durante le loro ricerche hanno digitato parole chiave inerenti alla tua attività e potrebbero di conseguenza essere interessate a te? 

Questo retargeting ti permettere di farlo solo grazie ai banner. Qui sotto una panoramica presa da Bannersnack di come funziona: 

Il motore di ricerca (Google o Bing, ecc) è la piattaforma che rilascia i cookie e la stessa che poi comunica i dati alla piattaforma delle campagne e che userai infine tu per selezionare i visitatori. 

Per riassumere brevemente: se la tua attività è afflitta da un alto CPC, questo tipo di retargeting può aiutarti a trovare le tue parole chiave all’interno dei banner (soluzione più economica). 

26. Retargeting tramite Youtube

youtube-retargeting

Youtube è il secondo motore di ricerca più grande al mondo ed è di conseguenza appetibile per i suoi costi per view (costo per ogni visualizzazione) estremamente convenienti. 

Puoi creare un annuncio video che ti permetterà di aggiungere dati del pubblico e segmentare ulteriormente il tuo pubblico di riferimento, nello stesso modo in creeresti un normale banner per una campagna di retargeting. 

L’aspetto negativo di questa tipologia di campagna è che creare un annuncio video non è né facile, né veloce, né economico. 

Nel caso studio di Samsung, Youtube retargeting ha aiutato a raggiungere l’80% delle impressioni da utenti televisivi, che si sarebbero potuti raggiungere SOLO tramite una tradizionale campagna pubblicitaria televisiva. 

Per riassumere brevemente: Youtube offre 3 tipi di inserzioni che il tuo pubblico è ‘’costretto’’ a guardare. Se sei curioso e vuoi provare questo canale, crea un video economico e mettiti in gioco.

27. Retargeting a chi apre una nuova finestra del browser

esempio di mention.com

mention.com è molto abile nell’intrattenere i suoi utenti, quando questi decidono di aprire una nuova finestra del browser. 

Come vedi nell’immagine, la barra del sito mention.com cambia non appena esci dalla pagina e ne apri una nuova! 

Per riassumere brevemente: è uno dei classici esempi fuori dagli schemi, mention.com ha trovato come far sì che gli utenti trascorrano più tempo sul loro sito.

28. Retargeting sul Sito

Sono quasi sicuro che hai già visto questo tipo di retargeting. Solitamente ti appare un rettangolo o un quadrato mentre scorri verso il basso o quando stai per abbandonare la pagina. 

L’obiettivo del retargeting sul sito è fare in modo che le persone approfittino della tua offerta o sconto o che si iscrivano al tuo blog. Ecco 2 esempi: 

esempio pop up n.1


esempio pop up n.2

Per riassumere brevemente: Durata, frequenza, intento di abbandono, dispositivo performeranno in maniera diversa. Suddividi le tue campagne per ogni diverso criterio e scopri quale performa meglio.

29. Retargeting tramite Push Notification

push notificaiton

Hai presente la notifiche che push che arrivano sul tuo cellulare o desktop?

Puoi approfittarne anche tu per colpire i visitatori che navigano da Chrome, Safari e Android. 

Uno strumento che si chiama PushCrew ti permette di mandare notifiche push ai visitatori indipendentemente dal sito che stanno visitando; puoi mandar loro una notifica inerente alla nuova uscita di un tuo articolo nel blog per esempio. 

push-retargeting-case-study

Il famoso sito ConversionXL, ad esempio, sta utilizzando PushCrew e se vai sul sito PushCrew puoi vedere tu stesso alcuni casi studio e i risultati ottenuti grazie a questo strumento. 

É un’ottimo metodo alternativo per differenziarsi dai classici annunci e dalle email che ormai stanno utilizzando tutti. 

Per riassumere brevemente: nonostante il browser degli utenti sia chiuso, le notifiche push arrivano in ogni caso sul desktop

30. Retargeting a chi abbandona il Carrello Shopping

Se hai un eCommerce sicuramente avrai anche molti carrelli abbandonati (ossia persone che scelgono i prodotti, li aggiungono al carrello, ma infine non procedono con l’acquisto). 

E scommetto che il tuo obiettivo è proprio recuperare quegli utenti e fare in modo che finalmente realizzino l’acquisto! Puoi farlo inviando loro una mail che li porti direttamente al loro carrello (dove i prodotti scelti sono stati salvati). 

In base ovviamente al volume delle tue vendite, il retargeting può incidere molto nel tuo guadagno finale.

Come vedi, questa campagna può aiutarti a recuperare tra il 3% e l’11% delle vendite che credevi perdute

Strumenti come Rejoiner e CartHook sono soluzioni ottimali che puoi usare da subito attraverso il carrello shopping. Captano l’indirizzo email delle persone che sono alla fine del processo acquisto, ossia il pagamento. Qualora quest’ultime decidessero di non acquistare, verrà mandata loro una email automaticamente con le immagini dei prodotti scelti e una call-to-action per farle tornare sulla pagina di acquisto. 

Per riassumere brevemente: con questo tipo di campagna puoi ricordare agli utenti che non hanno terminato l’acquisto nel tuo sito e puoi quindi recuperare molti acquisti che pensavi persi. 

31. Retargeting CPA

Il retargeting offre diverse modalità di fare l’offerta. 

  • CPC, dove paghi per ogni click ricevuto
  • CPM, dove paghi ogni mille impression 
  • CPA, dove paghi per ogni conversione realizzata

L’ultima opzione puoi impostarla su Google Ads. Devi solo Impostare la cifra massima che vuoi spendere. 

Per riassumere brevemente: se decidi di utilizzare questa strategia di retargeting, dovrai probabilmente mettere in pausa tutte le altre (premesso che tu stai utilizzando più di una strategia). Non è il massimo quando più campagne stanno concorrendo (anche perché in questo caso vincerebbe una campagna basata su CPC). 

32. Retargeting tramite App del telefono

Finora abbiamo parlato di campagne adatte a chi possiede un eCommerce o ad aziende che utilizzano la Lead Generation. Ma se invece tu volessi raggiungere persone che scarichino la tua app o che approfittino di un’offerta sponsorizzata all’interno della tua app? 

É stato provato che fare retargeting sulle persone che utilizzano le app, è il metodo più economico ed efficace per acquisire nuovi utenti

Supponiamo che qualcuno abbia già visitato il sito o la landing page della tua app, ma non l’ha scaricata. Il tuo obiettivo con il retargeting è che l’utente faccia il download della app. 

Supponiamo invece che qualcuno abbia già scaricato la tua app. Il tuo obiettivo con il retargeting è  che gli utenti acquistino qualcosa all’interno della tua app o che aumenti il loro coinvolgimento con l’app. 

Qualunque sia il tuo scopo, puoi mettere in moto questa strategia di retargeting attraverso Google Ads. 

Per riassumere brevemente: le possibilità che offre il Retargeting tramite app del Telefono sono in grande crescita. Sempre più aziende stanno creando annunci per mobile e i colossi come Google e Facebook stanno rendendo sempre più facile tracciare ogni informazione che necessiti, anche attraverso le app. 

È anche possibile inserire dei link che portino direttamente in una sezione all’interno della tua app. 

33. Smother Retargeting

Smother significa soffocare qualcosa, quindi forse avrai voglia di saltare questo paragrafo. Non farlo, non è come sembra 🙂

É vero che ti viene sempre suggerito di mostrare il tuo annuncio di retargeting solo un determinato numero di volte durante un periodo a un singolo utente, in modo da non risultare troppo fastidioso. 

Ma chi ti dice che essere insistenti non ti porti un incredibile ROI?? Lo smother retargeting è proprio questo: mostrare il tuo annuncio più volte possibili!

Utilizza più strumenti possibili per farlo: Google Ads, AdRoll, SiteScout per colpire i tuoi visitatori ovunque essi stiano navigando (Facebook, Twitter, altri siti web).

Usa lo stesso metodo anche per i carrelli abbandonati (se hai un eCommerce), e fallo attraverso email retargeting. Potrai quindi successivamente creare un pubblico di utenti che hanno quasi convertito. 

Per riassumere brevemente: l’obiettivo è bombardare costantemente per un breve periodo di tempo un determinato pubblico e vedere se riesci a ridurre il tempo di conversione. 

Assicurati di comprendere tutte le potenziali aree dove possono navigare i tuoi visitatori (a parte il tuo sito o landing page). 

34. Retargeting in base alle Informazioni ricevute durante la Chiamata

Questo trucco funziona quasi ed esclusivamente sulle campagne in paesi anglofoni.

I dati delle chiamate danno molti suggerimenti riguardo i tuoi potenziali clienti, cosa che le interazioni digitali non sono in grado di rilevare. Puoi utilizzare lechiamate intelligenti” per segmentare il pubblico via email in un modo personalizzato. 

Ecco come: 

  • Utilizza le chiamate intelligenti per tracciare le fonte di marketing delle chiamate 
  • Durante le conversazioni telefoniche in arrivo, utilizza lo strumento di analisi per captare l’esito e le informazioni importanti di ogni chiamata, come ad esempio una vendita, un’opportunità persa, una minaccia da un competitor, ecc… 
  • Sincronizza questi dati con il tuo strumento di automatizzazione delle attività di marketing e utilizzati per creare il tuo segmento di pubblico e aggiorna le registrazioni dei contatti con i dati della chiamata. 
  • Invia un’email al pubblico altamente selezionato in base all’attività online e alla chiamata. 

Se ad esempio ha chiamato un potenziale cliente che cercava specificamente un’assicurazione per l’auto, ma non ha effettuato l’acquisto, inseriscilo in una lista di email che offre un’assicurazione per l’auto. 

Per riassumere brevemente: utilizza la chiamata intelligente per aiutare a capire meglio gli interessi del tuo pubblico e potrai così segmentarlo più facilmente e inserire i contatti all’interno di email personalizzate. 

35. Retargeting che personalizza l’esperienza web in base alla chiamata

Crea delle esperienze web che soddisfino gli utenti in cerca di conversazioni concrete. 

Ecco come: 

  • Inserisci un numero di telefono o il tasto di chiamata nel tuo sito web e nelle tue email, così saprai quando le persone chiameranno direttamente dal tuo sito o dalla tua email.
  • Inserisci questi dati nella tua piattaforma o nel tuo strumento di analisi per assicurarti di ricordare che la prossima volta che l’utente visiterà il tuo sito o aprirà una email ricevuta da te, sarà propenso a contattarti telefonicamente.

Per riassumere brevemente: i dati delle chiamate aiutano a creare esperienza personalizzate per un visitatore che torna sul tuo sito. 

36. Retargeting alle persone che chiamano

Al fine di inviare al tuo pubblico gli annunci migliori di retargeting, è importante capire il comportamento che gli utenti hanno avuto in passato. Puoi utilizzare il tasto di chiamata per fare retargeting ai visitatori in base al loro coinvolgimento online e soprattutto al loro storico di chiamate e cosa è stato detto durante queste ultime. 

Ecco come: 

  • Sincronizza i dati con la tua piattaforma di retargeting 
  • Crea segmenti di pubblico basati a)sulle campagne con cui gli utenti hanno interagito e b)sul loro storico di chiamate
  • Crea offerte personalizzate per i vari segmenti 
  • Lancia le campagne di retargeting 

Ad esempio, un visitatore ti chiama e ordina telefonicamente un prodotto base. Puoi offrirgli successivamente un up-sell (complemento dell’articolo che ha acquistato). Se invece non acquista, potresti fare retargeting proponendo un buono sconto. Per questo devi sempre prendere nota di cosa è stato detto durante la chiamata

Senza i dati della chiamata rischi di mandare annunci di sconti a visitatori che magari hanno già acquistato. 

Per riassumere brevemente: migliora i tuoi annunci con i dati di chiamata per assicurarti che i tuoi visitatori ricevano l’offerta migliore per loro, in base al loro comportamento. 

37. Retargeting tracciando le conversioni telefoniche per indirizzare l’utente sulla giusta landing page

Un’ottimizzazione efficace della landing page si basa sul viaggio completo del visitatore. Grazie alla chiamata intelligente puoi misurare e ottimizzare la prestazione della tua landing page in termini di conversioni online e offline. 

come:

  • Integra i dati della chiamata al tuo strumento di ottimizzazione così potrà tracciare le conversioni (se avvengono) per ogni chiamata
  • Misura e analizza come performa la tua landing page online e con le conversioni da chiamate
  • Fai un test A/B per vedere quali sono gli elementi che aumentano le conversioni 
  • Tieni a mente che puoi ottenere sicuramente più click che chiamate, ma le chiamate solitamente portano a vendite maggiori.

Ad esempio, uno del leader di sistemi di sicurezza per la casa ha creato due landing page identiche per la stessa offerta di prodotto. 

Hanno condotto il test A/B, dove una landing page aveva come call-to-action una chiamata, l’altra invece un’ iscrizione. La prima ha ottenuto un 37,89% in più, mentre la seconda un 14.34% in meno rispetto alla offline. 

38. Retargeting creando un pubblico personalizzato tramite n. di telefono su Facebook

I tuoi annunci dipendono dalla tua abilità di scegliere il giusto pubblico. Puoi creare annunci personalizzati basati sui dati della chiamata. 

Ecco come fare: 

  • Inserisci nei tuoi annunci il tasto di chiamata per raccogliere dati, quali: nome, cognome, età, località, numero di telefono, ecc
  • Durante la chiamata identifica il prodotto/servizio a cui gli utenti sono interessati 
  • Crea un pubblico personalizzato su Facebook Ads utilizzando i numeri di telefono degli utenti che hanno chiamato. 
  • Crea annunci d’impatto per fare retargeting sui clienti che hanno chiamato da Facebook. 

Ad esempio, usa il tuo CRM per creare un pubblico di utenti della stessa area geografica interessati allo stesso prodotto/servizio. Utilizza il loro numero di telefono per creare un pubblico personalizzato su Facebook e crea annunci d’impatto destinati a loro. 

Cosa fare ora

Un retargeting di successo richiede costanza nel testare l’efficacia dei tuoi annunci e trovare nuovi criteri per segmentare il pubblico. Infine, vorrei darti alcune pillole che possono esserti utili: 

  • Frequenza: limita la visibilità dei tuoi annunci agli utenti; 
  • Pixel/URL: una volta che gli utenti hanno convertito, inseriscili in un nuovo pubblico di retargeting. 
  • Diversificazione del pubblico: segmentare il pubblico e farlo nel modo corretto è la regola n.1, soprattutto rispetto ad alcune tattiche di cui ho parlato nella guida. 

Dopo aver letto la guida, quale pensi sia la strategia che fa al caso tuo?? Fammelo sapere 🙂 

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