Ho voluto iniziare a raccontare un po’ quello che abbiamo imparato in questi anni, e che impariamo giorno dopo giorno: strumenti, trucchi e strategie, partiamo dalla base: il Web Marketing.
Sentiamo in continuazione di persone che raccontando di fare tantissimi soldi grazie al marketing online. Ma domanda da porsi per partire dovrebbe essere: cos’è il web marketing? Oppure: come funziona il marketing online?
Ecco a te la nostra guida online, che ha l’obiettivo di spiegare passo per passo come fare marketing online.
Per iniziare vorrei dirti che se sei introverso, oggi è il caso di festeggiare! Fino a meno di vent’anni fa, quando si parlava di business, gli estroversi erano nettamente avvantaggiati, avevano molte più possibilità di diventare ricchi e di avere successo.
Perché? Cribbio, era tutta questione di networking!
Bisognava assumere dipendenti e costruire una grande azienda. Oppure per fare carriera in un settore come quello artistico, musicale o del cinema dovevi conoscere ogni singola persona di quel settore… e presumibilmente starle simpatica!
Nonostante avere le giuste conoscenze e i giusti contatti sia ancora una questione vitale, oggi li puoi ottenere dal divano di casa tua.
Oggigiorno da solo puoi creare un business enorme direttamente da casa dopo lavoro, nei pomeriggi o nei weekend.
Non credo di esagerare se dico che il web marketing è l’occasione che hai per raggiungere la vita dei tuoi sogni. Credimi!
Se hai già esperienza con il web marketing, credo che in questa guida potrai comunque imparare una serie di trucchi per la tua attività online dagli esempi di successo.
Se sei interessato ad un argomento specifico, ecco la lista dei punti che affronteremo:
- Definizione Web Marketing
- Overview: Cos’è il web marketing
- SEO – Search Engine Optimization
- On-Page SEO
- Off-Page SEO
- SEM-Search Engine Marketing
- Content Marketing
- Perchè utilizzare il content marketing?
- Social Media Marketing
- Pay-per-click advertising
- Tutto ciò che devi sapere su Google Adwords
- Email Marketing
Definizione Web Marketing
Innanzitutto specifichiamo che non tutte le campagne di digital marketing possono essere etichettate automaticamente come campagne di web marketing. Ma questa storia la vedremo nella prossima guida.
Prendendo TNMedia e Wikipedia, la definizione di web marketing è “qualsiasi strumento, strategia o metodo per portare il nome della propria azienda al pubblico. La pubblicità può essere declinata in molte forme differenti e alcune strategie possono essere focalizzate su messaggi subliminali rispetto che a campagne di pubblicità diretta.”
Proviamo a semplificare.
Il web marketing è ogni sistema per diffondere il passaparola riguardo la propria azienda, utilizzando internet per raggiungere il maggior numero di persone. Praticamente è ogni cosa che puoi fare online per farti conoscere, attirare l’attenzione delle persone, sperando che prima o poi comprino qualcosa.
Ci sono sette sotto-categorie del web marketing di cui voglio parlare in questa guida.
Overview: Cos’è il web marketing
Tutto parte dal SEO (Search Engine Optimization o indicizzazione sui motori di ricerca), il processo di ottimizzazione del contenuto di una pagina online, in maniera tale che venga indicizzata nelle prime posizioni dei motori di ricerca su determinate parole chiave.
Dopo il SEO c’è il SEM (Search Engine Marketing): si tratta semplicemente della versione a pagamento del SEO.
I marketers pagano Google per mostrare i propri annunci in prima posizione delle pagine di ricerca fiduciosi che qualcuno ci clicchi e raggiunga le loro landing page. L’obiettivo? Trasformarli in clienti!
Poi c’è il content marketing. In questo caso i marketers cercano di creare e distribuire dei contenuti di valore da distribuire ai loro futuri clienti.
Sicuramente conoscerai già il social media marketing: prevede di utilizzare uno o più canali social per ingaggiare clienti, farsi conoscere, crearci una relazione, e solo alla fine vendere loro un prodotto o un servizio.
La pubblicità Pay-Per-Click (PPC) è molto simile al SEM (Search Engine Marketing), però non è limitato solamente a Google e ai suoi competitor. In questo caso potrai utilizzare dai social network ad altre reti display per distribuire i tuoi annunci e pubblicità, e pagherai solamente per i click su questi. È interessante perché in questo modo potrai essere presente in gran parte dei feed dei social network, confondendo gli annunci tra i post normali, senza dare la percezione di cliccare su annunci pubblicitari.
L’ affiliate marketing potremmo definirlo come un referral marketing dove puoi condividere parte dei profitti per i prodotti che vendi online con coloro che te li promuovono.
Ultimo, ma non meno importante, è l’email marketing, che alcuni considerano come old school. Nonostante sia ancora uno dei canali più efficaci. Una volta che un consumatore ti dà la possibilità di contattarlo via email (accettando tutte le norme del GDPR), lo puoi contattare quando preferisci, mandargli dei materiali di valore (come, ad esempio, accessi demo, white paper, ricerche), e chiedergli di comprare quando è il momento giusto.
Questa è solo un rapido accenno, ma già così puoi immaginare quanto vasto sia il mercato del web marketing. Immagina che spazio enorme ogni categoria occupa, e quanti canali e strumenti è necessario conoscere.
Per esempio, immagina solo quante piattaforme social ti vengono in mente, così al volo:
Facebook, Instagram, Linkedin, Twitter, Snapchat, Pinterest, Tumblr, Google+ (RIP), Youtube, Reddit, Twitch … vabbè, hai capito!
In questa guida vorrei darti una giusta panoramica di ognuna di queste categorie, cercando di non travolgerti con la quantità di input e di informazioni che dovrò darti.
Cercherò di farti un esempio per ogni categoria di chi ha utilizzato quel canale con successo, nella sua nicchia, con una serie di consigli per iniziare con il passo giusto.
Bene. Pronti, partenza…VIA!
SEO – Search Engine Optimization
Solo su WordPress vengono pubblicati più di 2 milioni di post ogni giorno. Praticamente 24 post ogni secondo.
Ventiquattro post ogni secondo.
Quindi possiamo dire che è abbastanza difficile essere primi nella ricerca, o comunque venire notati; ma ovviamente è necessario se vuoi che il tuo blog o la tua pagina raggiunga il giusto traffico.
La maggior parte delle esperienze online nasce su un motore di ricerca, e approssimativamente il 75% delle ricerche avvengono su Google. Aggiunto a questo, circa il 67% dei click che avvengono su Google sono destinati ai primi 5 risultati della ricerca.
Secondo Wikipedia, la SEO è “il processo che influisce sulla visibilità di un sito Web o di una pagina Web nei risultati non a pagamento di un motore di ricerca”.
Provando a semplificare, potremmo dire che la Search Engine Optimization (SEO) è il processo di ottimizzazione dei contenuti di una pagina online in maniera tale per cui il motore di ricerca sia spinto a mostrarlo come il risultato migliore per le ricerche di una determinata parola chiave.
Per farvi un esempio di eccellenza a riguardo, vi vorrei parlare di Brian Dean, del sito Backlinko. Nonostante non sia tra i più famosi, quando vuoi iniziare ad imparare la SEO, probabilmente se cerchi in inglese, ci avrai già sbattuto addosso. Su molte parole-chiave esce prima di siti come Wikipedia, Forbes e domina il mercato della SEO grazie alle sue guide, ricerche e casi di studio che ti danno i mezzi e le istruzioni per ottenere dei risultati per l’indicizzazione del tuo sito internet.
Quello che è super rispetto al suo blog è che non solo dà delle news sul SEO come fanno molti siti web, ma ti mostra nel dettaglio come mettere a terra una strategia e delle tecniche SEO che funzionano. Il suo blog, Backlinko, è probabilmente una delle migliori risorse online, insieme a Neil Patel, per imparare ad indicizzare e fare un buon lavoro con le parole-chiave sul tuo sito internet.
Per esempio, Brian ha pubblicato un articolo su come ricevere dei backlink con delle infografiche. In questo articolo si è concentrato su due punti:
- Mostrarti i risultati che la strategia funziona
- Darti una serie di passi per mettere a terra la strategia e farla funzionare anche per te.
Come caso studio lui racconta di quando ha aiutato a fare succedere questa strategia in una nicchia di mercato.
Prima vedi i risultati, e poi ti spiega come fare a far succedere la strategia. Per esempio nel caso specifico questi erano i passi:
- Primo Passo: Pubblica un’infografica
- Secondo Passo: Scrivi a tutti quelli che vorresti ti linkassero
- Terzo Passo: Quando gli scrivi mostragli l’infografica
- Quarto Passo: Offri ai siti su cui vuoi essere linkato di poter utilizzare l’infografica gratuitamente
- Quinto Passo: Ecco ottenuto il Link
Facile da seguire, no? Qual è la difficoltà?
È molto lungo da fare!
E questo è il motivo per cui buona parte delle persone non vogliono prendersi la briga di creare dei contenuti gratuiti, come in questo caso un’infografica, per essere linkati da terzi. Sii uno dei primi a farlo, e vedrai i risultati!
Quando parliamo di indicizzazione nei motori di ricerca ci sono due grandi settori da analizzare:
- On-Page SEO
- Off-Page SEO
Vediamoli Entrambi.
On-Page SEO
Negli ultimi anni Google ha fatto diversi aggiornamenti ai suoi algoritmi.
I numeri ci dicono che Google fa circa 600 cambiamenti ogni anno si suoi algoritmi. Praticamente è impossibile stare al passo con Google costantemente.
Una cosa che rimane relativamente stabile è tutto ciò che concerne la On-Page SEO. Buona parte delle attività di SEO On-Page (sulla pagina) non sono fattori che incidono direttamente con l’indicizzazione, ma piuttosto aspetti indiretti come per esempio il click-through rate e il tempo di permanenza sul sito.
Per esempio un’attività di SEO On-Page che è molto comune è quella di ottimizzare la meta-description e il title tag:
Il Title Tag e la Meta Description sono ciò che viene mostrato da Google quando facciamo una ricerca. Per esempio, se qualcuno cerca “Corso di Cucina Molecolare”, come primo risultato c’è la nostra pagina di Evo Elements con il suo titolo e descrizione.
Inserire parole chiave nel Titolo e nella descrizione aiuta a navigare il contenuto in maniera più veloce (come per usare il grassetto), ma non incide direttamente sul posizionamento.
Quindi aggiungere parole chiave nella descrizione e titolo non è un’opzione.
Però sicuramente aiutano ad aumentare il click-through rate (CTR). Quando il titolo e la descrizione del vostro post sono più in linea con il contenuto che l’utente sta cercando online, ci possiamo aspettare un click-through rate maggiore.
Maggiore è il CTR, maggiori saranno le possibilità di indicizzarsi meglio.
On-Page SEO consiste in una serie di elementi da tenere in considerazione:
- Errori del Crawler
- Ricerca parole chiave
- Ottimizzazione Pagina
- Velocità caricamento
In questa sezione cercheremo di analizzare punto per punto come migliorare questi aspetti, per portare la tua SEO On-page sulla strada giusta.
Errori rilevati dal Crawler
Gli errori rilevati dal crawler possono essere qualsiasi cosa, da un errore 404 (pagina linkata inesistente) ad un contenuto duplicato.
E tutti questi problemi possono affliggere il tuo sito web con:
- Bassa velocità
- Indicizzazione non ottimizzata
- Penalità di Google
- Alta possibilità che gli utenti abbandonino il vostro sito (bouncing)
Se ha già visto una pagina tipo questa nel tuo sito è un “broken link error”, praticamente viene linkata una pagina inesistente, e può causare diversi problemi:
Errori 404 possono incidere pesantemente sul vostro traffico se per esempio arriva da una fonte esterna che linka la vostra pagina che risulta inesistente. In altre parole, se sei riuscito a far promuovere un tuo contenuto su un altro sito, ma il link è rotto, sta perdendo un mucchio di traffico.
Uno degli strumenti più veloci per individuare e aggiustare gli errori del crawler è Screaming Frog.
È uno strumento tecnico del SEO che ti permette di fare una scansione del tuo sito gratuitamente, e ti dice nel dettaglio le informazioni di cosa devi correggere e come farlo:
Quando fai la scansione del tuo sito, fai attenzione di esaminare le aree che comunemente hanno più problemi:
- Contenuti duplicati o mancanti
- Errori 404
Possiamo rilevare questi problemi in buona parte dei siti web.
Ricerca Parole Chiave
La ricerca delle parole chiave è il processo fondamentale per ogni pianificazione di ottimizzazione SEO.
Le parole chiave, o keyword in inglese, sono esattamente quello che cerchi nei motori di ricerca per trovare il contenuto che stai cercando.
Per esempio, se cerchi “Web Marketing” su Google – questa sarebbe una parola chiave. E nei risultati della ricerca troverai le pagine che Google ritiene più inerenti a queste parole chiave.
Ci sono una serie di diversi tipi di parole chiave da conoscere per impostare una strategia base di ricerca di parole chiave. I due maggiori insiemi si dividono in:
- Long-Tail Keywod: le parole chiave a coda lunga sono keyword composte da 3-5+ parole. Queste sono spesso più facili da targetizzare poiché sono molto specifiche, con meno traffico e meno competizione.
- Head Keyword: Le parola chiave Head o Short Tail sono composta da una o due parole e sono molto più generiche. Per esempio “scarpe da calcio” è una parola chiave Head competitiva.
Una buona strategia SEO punterà al giusto mix di entrambe le categorie di parole chiave.
Le short-tail keyword saranno molto più competitive poiché sono molto più generali (e quindi hanno volumi maggiori).
Dall’altra parte, le parole chiave a coda lunga ti porteranno meno traffico ma convertiranno meglio.
Per iniziare la ricerca delle parole chiave, devi utilizzare uno strumento per la scelta delle parole chiave, noi utilizziamo sia lo strumento ufficiale di Google, AdWords Keyword Planner, che uno strumento sviluppato da Neil Patel, molto efficace, che si chiama Ubersuggest.
Basterà iniziare inserendo su questi strumenti l’argomento che vorrai trattare nel prossimo articolo:
Cercando per le parole chiave di base avrai davanti una lista di metriche che ti diranno il volume (quante ricerche avvengono mensilmente su quelle parole), la difficoltà di indicizzazione (con quanti competitor dovrai appunto competere) e il numero di click che arrivano dall’organico.
Inoltre, ti daranno una serie di parole chiave suggerite, in linea con l’argomento da te ricercato.
Generalmente, quando cerchi le parole chiave per il tuo prossimo post, devi cercare parole chiave a codalunga con grandi volumi di ricerca e bassa competizione (bassa difficoltà di indicizzazione).
Bene, scelte le parole chiave, si procede con l’ottimizzazione della pagina.
Ottimizzazione Pagina
L’ottimizzazione della pagina è un punto critico del processo di indicizzazione di un contenuto. Ci sono una serie di attività fondamentali da fare per ottimizzare ogni pagina per le parole chiave specifiche e per i motori di ricerca.
Ricorda: stai scrivendo il contenuto e ottimizzando la pagina sia per il motore di ricerca (indicizzazione) ma anche per l’utente che dovrà leggerla.
Ogni aspetto, dall’URL ai link interni possono avere un impatto sulle performance della pagina.
Uno dei metodi migliori per essere sicuri di aver ottimizzato al massimo ogni pagina del proprio sito web, è seguire questa check list prodotta su Backlinko:
- Inizia con il Title Tag con la tua parola chiave | Il title tag è il fattore più importante della SEO on-page. Più la parola chiave è vicina all’inizio del Title Tag, più ha rilevanza rispetto ai motori di ricerca.
- URL SEO Friendly: Cercate di evitare URL Complesse o troppo lunghe | Uno studio ha evidenziato come le URL corte siano indicizzate meglio
- Parole utili nel titolo | Aggiungendo parole come “2019”, “migliore”, “guida”, o “review” ti aiutano ad indicizzarti sulla versione a coda lunga della parola chiave scelta
- Il titolo deve essere H1 | È fondamentale che i titoli siano “headline tag”, quindi H1.
- Utilizza Media Accattivanti | Immagini accattivanti, video o diagrammi possono ridurre di molto il bounching rate e aumentare il tempo di permanenza sul sito.
- I sottotitoli devono essere H2 | Aggiungi la tua keyword in almeno un sottotitolo
- La tua parola chiave deve essere presente nelle prime 100 parole dell’articolo
- Responsive Design | Google penalizza i siti che non sono mobile friendly
- Utilizza Link Outbound | I Link in Outbound aiutano Google a capire di cosa parla la tua pagina o il tuo articolo. Per esempio linkando la definizione su wikipedia. Un recente studio ha dimostrato come pagina che linkano siti esterni sono indicizzate meglio rispetto a quelle che non lo fanno
- Link Interni| Aggiungi almeno 2-3 link interni al sito per ogni post.
- Incentiva la velocità del sito | Il tempo di caricamento della pagina è uno dei fattori che Google ha indicato come indice per l’indicizzazione della pagina. MunchWeb ha detto che il 75% degli utenti che visitano una pagina con un tempo di caricamento più lungo di 4 secondi, probabilmente non la visiteranno di nuovo.
- Ditribuisci LSI Keywords | LSI Keywords sono il parametro che Google utilizza per determinare la rilevanza di una pagina. Utilizzale in ogni post.
- Ottimizza le immagini | controlla sempre che il nome delle immagini includa la tua keyword e che la tua parola chiave sia parte dell’Alt Text dell’immagine.
- Utilizza i Tasti Social | Probabilmente non giocano un ruolo fondamentale nell’indicizzazione di un post però sicuramente aiutano la diffusione dei contenuti. Uno studio di BrightEdge ha dimostrato che mettere i bottoni social visibili incrementa la condivisione del 700%.
- Lunghezza del post | Si dice che la lunghezza sia la forza nel SEO, sicuramente uno studio di Backlinko ha sottolineato che contenuti più lunghi tendono ad essere indicizzati meglio sulla prima pagina di Google.
- Dwell Time: Google valuta quanto tempo gli utenti rimangono sulla pagina. Quindi scrivi contenuti che siano interessanti e che tengano gli utenti attaccati allo schermo.
Tutti questi settori ti aiutano ad aggiungere i giusti parametri per l’indicizzazione SEO, ma aiutano anche l’utente a scorrere e leggere la pagina e i contenuti in maniera facile.
Per esempio quando cerchi qualcosa su GOOGLE ti aspetti di trovare qualcosa di simile rispetto a quello che hai cercato.
E in questo caso tutto dal permalink (URL) al titolo alla struttura dell’articolo (H1 e H2) fa la differenza su come Google rileva la pagina e su quanto questa risulti facile da utilizzare.
Più la pagina è ottimizzata, più l’utente rimarrà sul sito. Inoltre ottimizzando i link interni, aiuterà l’utente a visionare tutto il sito.
Ricordati sempre di seguire la check-list sopra quando scrivi un post o sviluppi una nuova pagina.
Velocità di Caricamento
Uno dei maggiori fattori di successo è migliorare il tempo di caricamento delle pagine.
Diversi studi hanno dimostrato che i siti che sono meglio indicizzati sono anche più veloci da caricare rispetto a quelli dei competitor:
Gli standard di Google dicono che un sito dovrebbe caricare in massimo 3 secondi o meno. La maggior parte delle aziende in quasi tutte le industrie ha tempi di caricamento più lenti.
Google mette a disposizione diversi strumenti gratuitamente per testare la velocità delle pagine, come per esempio Thinkwithgoogle.com e Pagespeed Insights. Ognuno di questi strumenti ti può aiutare a migliorare il tempo di caricamento della pagina in maniera significativa.
Migliorare il tempo di caricamento delle pagine, riduce il bounce rate del sito migliorando il posizionamento organico.
È sempre preferibile continuare a testare il tempo di caricamento delle pagine e migliorarlo ogni volta che si riesce. Questi strumenti ti aiutano a migliorare i problemi di velocità prima identificando i problemi e successivamente dandoti delle soluzioni passo passo per risolverli.
Off-Page SEO
Che cos’è la SEO Off-Page? Semplice, l’opposto della SEO On-Page!
Praticamente tutte le attività e fattori che puoi fare (fuori dalla pagina) per migliorare l’indicizzazione del tuo sito nei motori di ricerca.
Ci sono una serie di attività che fanno la differenza quando si parla di SEO Off-Page: dal link building alla promozione sui social possono migliorare l’indicizzazione.
Anche cose come scrivere articoli come ospite su blog di terzi (guest posting) o scrivere post promozionali o qualsiasi cosa che possa tramutarsi in un link esterno che rimandi al proprio sito.
Ecco una serie di possibilità per migliorare l’indicizzazione con la SEO Off-Page.
L’importanza del Link Building
Link building è sicuramente il fattore più importante di una strategia di SEO Off-page.
In un video di Andrey Lipattsev (e confermato da Google), un senior stratigist di Google, si vedeva come contenuti e link fossero molto vicini come i fattori più importanti di indicizzazione di una pagina.
Quindi possiamo dire con certezza che i link sono una dei fattori principali quando si parla di indicizzazione sui motori di ricerca.
Anche Brina Dean di Backlinko ha analizzato questo fenomeno in uno studio, e ha visto come i siti che sono in prima posizione sui motori di ricerca sono anche primi in termini di backlinks.
Più hai link al tuo sito da altri siti, più aumenta la tua autorità agli occhi di Google. Questo significa che il tuo contenuto è rilevante.
Però non tutti i link valgono alla stessa maniera! Lo stesso studio dimostra come i siti meglio indicizzati hanno link da centinaia di siti diversi:
E che la maggior parte di questi link arrivano da siti con molta autorità in quel preciso argomento:
Linkbuilding è difficile, ma è necessario per competere e migliorare gli aspetti della SEO.
Ricordatevi che Google tiene in considerazione ogni aspetto dei link verso il vostro sito: dal numero alla qualità e alla diversità dei siti di provenienza.
Quando si parla di farsi linkare da altri siti, prima di tutto vi servono dei contenuti di qualità. La maggior parte dei contenuti che sono indicizzati primi su Google sono pazzeschi, ed è questo il motivo per cui hanno moltissimi link.
Nel libro di Moz, “How to Rank”, loro ti spiegano la regola del 90/10 sul Linkbuilding: passi il 90% del tuo tempo a creare contenuti pazzeschi e dedichi il 10% del tuo tempo al link building.
Senza un ottimo contenuto, e soprattutto originale, sarà difficile farsi linkare, e quindi ricevere traffico e aumentare le vendite.
Una delle regole più veloci per fare dei backlink velocemente è menzionare altri influencer nella nicchia di cui stai scrivendo. Questo aiuta a dare maggior valore a quello che stai scrivendo oltre a creare relazioni.
Social Sharing
Pubblicare sui social è sicuramente un ottimo modo per contribuire alla crescita della SEO Off-Page. Non è un fattore diretto, però incide nella strategia di SEO Off-Page poiché può portare più backlink.
Non è una novità, ma condividere il tuo ultimo post sui social ti aiuta a diffondere la voce verso nuovi audience. Più utenti attiri, più cresce la tua awareness, e possibilmente più aumentano i siti che ti linkeranno.
Utilizzare piattaforme come Linkedin è sicuramente un metodo ideale per raggiungere utenza di valore.
Oltre a semplicemente condividere un articolo su Linkedin quello che puoi fare è iniziare a scrivere degli incipit di articoli direttamente su Linkedin e concluderli con un link “continua a leggere” che rimanda sul tuo blog.
Questi articoli postati direttamente su Linkedin saranno comunicati a tutte le tue connessioni, e questo significa che ogni persona che ti segue riceverà una notifica rispetto a dover intercettare il tuo post sul feed.
SEM – Search Engine Marketing
Iniziamo a parlare di Paid Media. 😀
Invece di ottimizzare e promuovere i tuoi contenuti per riuscire ad arrivare primo nei motori di ricerca (che normalmente richiede qualche mese perché succeda), puoi pagare ed essere direttamente il primo, posizionato in alto sui motori di ricerca.
E, considerando che sarai la prima cosa che l’utente vede nella pagina, probabilmente ci saranno moltissimi click sul tuo sito. Però in questo caso pagherai per ogni click che riceverai.
In base alle parole-chiave su cui scegli di apparire, paghi dei costi differenti. Per esempio, le parole-chiave che gli utenti cercano molto sono molto più competitive e quindi molto più costose.
Ci sono parole-chiave che possono costare diverse centinaia di euro per ogni click! Alcune possono costare fino a 500€ per un singolo click!
Quindi, nonostante sia un’ottima strategia, funziona solo se riuscite a monetizzare velocemente il click per recuperare l’investimento in pubblicità.
Ci sono aziende che bruciano decine di migliaia di dollari in campagne su Google Adwords, senza capire se sono rientrati o meno dell’investimento.
La SEM è una strategia ideale per chi ha un offerta, un servizio o un prodotto da vendere.
E comunque, se fai attenzione a non sprecare click e non scegli parole chiave troppo competitive, vedrai che non è così difficile!
Impostando la conversione direttamente nelle campagne, potrai tracciare esattamente chi ha acquistato dai tuoi annunci, e quindi saprai esattamente quanti soldi avrai speso per arrivare a quell’acquisto! Questo è il gioco della SEM: capire quando costa una conversione, e scalare le vendite!
Google ha pubblicato diversi casi studio di persone che hanno speso centinaia di migliaia di dollari su Google AdWords e hanno raggiunto ottimi risultati.
Il ROI (ritorno dell’investimento) è spesso molto più alto rispetto ad un investimento in azioni o un investimento immobiliare, per esempio 5x, 10x o alcune volte anche 20x rispetto alla spesa in pubblicità. Ecco cosa vuol dire fare web marketing! Ma su come funzionano gli investimenti di internet lo vedremo in un altro articolo!
Un ottimo modo per iniziare a conoscere Google Adwords, che tu sia un piccola media impresa o un imprenditore da solo seduto sul divano di casa tua, è Jerry banfield.
Jerry sopravvive vendendo lezioni su Udemy, guadagnando quasi 30,000 dollari al mese. Lui è riuscito a scalare le vendite grazie proprio a Google AdWords.
Prima del suo cambio di business Jerry aveva un’agenzia che aiutava le aziende con le loro campagne SEM. Una volta preparate una serie di lezioni online, ha applicato quanto faceva per altre aziende verso il suo business.
Ecco che tipo di risultati ha raggiunto:
Ecco un ROI del 4700%! Questo è quanto potente può essere Google AdWords!
Meglio di tutto, Jerry insegna tutto quello che sa e buona parte delle sue lezioni sono gratuite. Sicuramente uno dei migliori posti dove iniziare a studiare Adwords è il suo corso gratuito su YouTube: analizza ogni cosa che devi conoscere per iniziare a fare delle campagne da zero, e dura circa 3 ore.
Content Marketing
Perché dovresti aver bisogno di fare content marketing? Perché fare content marketing è fare SEO!
Rispetto quando dice Google, il contenuto è uno dei maggiori due fattori che incidono nell’indicizzazione. Migliore è il contenuto che crei, più hai possibilità di indicizzarti in alto e ricevere traffico e vendite.
Se vuoi iniziare a fare marketing SEO devi iniziare a scrivere contenuti. L’unica maniera per cui le persone trovino la vostra azienda in maniera organica (cercando su un motore di ricerca) è grazie a dei contenuti.
Per esempio se sei uno studio di avvocati senza un brand importante che la gente cerca su Google (se vuoi vedere se la gente cerca il tuo brand su Google usa keyword planner), per generare traffico avrai bisogno di contenuti che gli utenti potenzialmente cercheranno.
Puoi pubblicare un articolo su “Le migliori 10 cose da sapere quando fai un incidente in auto”. Un contenuto di questo tipo può portarti traffico inbound sul tuo blog, senza pagare!
Secondo HubSpot, le aziende che pubblicato 16+ articoli al mese ricevono molto più traffico di chi non lo fa:
Pubblicare più di 16 articoli al mese non solo ti fa arrivare più traffico sul sito, ma ti aiuta anche a generare più lead:
Più hai articoli sul tuo blog, più è facile indicizzarsi su più parole chiave sui motori di ricerca.
Content Marketing è la chiave del SEO!
Inoltre, il ROI (ritorno dell’investimento) del content marketing è sbalorditivo:
Nei primi mesi il costo di ogni lead (CPL) può calare dell’80%.
Sicuramente il content marketing non è una strategia che ti darà risultati da un giorno all’altro come potrebbe essere per il PPC, però sul lungo periodo è la tattica che vi garantirà maggior visibilità.
OK, ma cosa succede se non volete fare un blog? Beh, non dovete farlo per forza! Ecco qui una serie di modi diversi per fare content marketing e come puoi utilizzarli per essere in linea con il tuo tipo di business.
Tipologie di Content Marketing
Il contenuto può avere diverse forme, non solo scritto.
Per esempio, Daisy Jing ha creato Banish, il suo ecommerce su Shopify, e per promuoverlo ha iniziato a creare video informativi su YouTube riguardo l’acne: è arrivata ad un fatturato di 3 milioni l’anno.
Questo è un esempio di come i contenuti possono essere declinati in ogni forma, tra cui foto, blog, podcast, viral videos e molto altro:
Marco Montemagno con i podcast (https://marcomontemagno.it/podcasts/ ) li ha diffusi su Spotify e sul suo sito web via Spreaker.
Quindi se non sei bravo a scrivere, o se semplicemente non ti sembra il modo migliore per promuovere il tuo business, non preoccuparti, si trovano altre forme! Finchè troverai il modo di creare contenuti originali e non autoreferenziali avrai successo.
Un altro esempio è il blog di Pura Vida Bracelets, focalizzato solo sulle foto:
La loro azienda vende braccialetti con un obiettivo sociale. Nessuno vorrebbe leggere storie sui braccialetti, per questo motivo loro hanno basato tutto sulle foto.
Fare un blog non è per tutti o per ogni business. Cerca la tua nicchia e inizia a produrre contenuti il prima possibile. Ti consigliamo di leggere questa guida per creare il tuo blog.
Come il contenuto segue la Customer Journey?
Una domanda che ti assilla probabilmente è:
“Come può aiutare il content marketing a portare nuovi clienti o aumentare le vendite?”
La risposta non è così semplice. Ma il miglior modo per riassumerla è attraverso la customer journey.
Provo a spiegarvi:
Quando qualcuno visita il tuo sito o interagisce con il tuo brand sui social media per la prima volta, ci sono praticamente zero possibilità che compri qualcosa da te.
Perché? Ovvio, perché non ti conosce! Tu compreresti il primo paio di scarpe che appaiono se cerchi “scarpe” su Google? Probabilmente non lo faresti.
I consumatori si comportano in maniera logica, seguendo un percorso specifico dall’awareness alla decisione di comprare. HubSpot lo chiama la buyer’s journey:
I consumatori si muovono un passo alla volta nelle diverse fasi, diventando sempre più consci dei loro problemi e avvicinandosi alle possibili soluzioni, per poi scegliere quella che ritengono più corretta.
Questo significa che il tuo tempo nel creare contenuti per la strategia di content marketing deve essere allineato con questo percorso. Se tu chiedi subito al potenziale cliente, appena entrato per la prima volta sul tuo sito, di comprare o di lasciarti troppe informazioni, probabilmente lo spaventi.
Non conosce il tuo brand, quindi come puoi aspettarti che ti dia determinate informazioni? Non hai ancora la sua fiducia.
Se invece gli chiedi delle informazioni dopo avergli dato del contenuto ad alto livello, vedrai che non ci saranno problemi.
L’importante è allineare i tuoi contenuti con la customer journey; per esempio dai un occhio a questo content marketing funnel:
Nel primo step, il consumatore è conscio dei propri problemi e gli serve una soluzione. Questa è una grande opportunità per usare un’infografica o un video per catturare la sua attenzione e sviluppare l’interesse.
Nella seconda fase, l’utente è alla ricerca delle varie opzioni. Più scendi nel funnel più i contenuti devono essere migliori.
Mentre un articolo su un blog può essere perfetto per sviluppare interesse, non sarà sufficiente per concludere una vendita.
Più avanti, puoi utilizzare uno strumento ideale per raccogliere i dati del cliente, come per esempio un white paper, richiedendo informazioni come nome, cognome, ed email per il download.
Ricordati sempre di allineare i tuoi contenuti con il percorso che fa l’utente per concludere l’acquisto. Se ti servono idee, qui c’è una checklist di diverse tipologie di contenuti per ogni fase del funnel:
Social Media Marketing
L’industria dei social media è immensa, e la velocità con cui cresce è drammatica. Ecco una tabella riportata su Julius Design, rispetto al numero degli utenti attivi sui diversi social:
Ed ecco lo spaccato degli utenti attivi nei social network in Italia:
Ma sul mercato ci sono centinaia di diversi Social Media. Potremmo scrivere una guida dedicata solamente a questo argomento, ma se vuoi avere successo con questi strumenti ti consiglio di andare a guardarti Gary Vaynerchuk.
Lui ha scritto 3 bestseller del New York Times (due di questi focalizzati solo sul tema dei social media applicati al business), ed è il proprietario di una delle maggiori agenzie media in America.
Una delle sue frasi più famose è che il contenuto segue il contesto. Gary dice “Content is King, but context is God”; significa che se non rispetti il contesto in cui pubblichi un determinato contenuto, soprattutto quando parliamo di social network, è molto probabile che non avrai successo.
Per esempio, se io postassi questo articolo come uno stato su Facebook non avrebbe alcun senso: nessuno vuole leggere articoli così lunghi su Facebook. Per questo motivo esistono i blog oppure YouTube.
Invece di vedere i social media come un semplice canale distributivo dei tuoi contenuti, prova a pensare ad una storia adatta ad ogni social network per promuovere il tuo contenuto.
Inoltre, puoi imparare moltissimo da Gary Vaynerchuk guardando i suoi video su YouTube.
Come le aziende utilizzano Instagram?
Sicuramente la popolarità di Instagram sta crescendo in maniera esponenziale in questi ultimi anni, con più di un miliardo di utenti attivi ha superato Twitter e Snapchat sommati assieme.
In solo un paio d’anni Instagram ha visto una grandissima crescita, e per questo motivo le aziende stanno cercando di utilizzarlo per mostrare i loro prodotti e incrementare le vendite. Uno degli esempi non convenzionali più interessanti da cui prendere spunto per una strategia su Instagram è HubSpot.
HubSpot è eccezionale per produrre contenuti inerenti al marketing e al mondo dell’imprenditoria. Instagram, come ben sapete, è focalizzato sui contenuti visuali, per questo motivo Hubspot ha prodotto delle bellissime immagini e video con dei consigli di marketing.
Vuoi provare ad utilizzare Instagram come canale di promozione? Crea un account Instagram per il tuo business e inizia a pubblicare contenuti inerenti alla tua nicchia.
Come le aziende utilizzano Snapchat?
Snapchat è un altro social network molto popolare, soprattutto negli Stati Uniti; può essere un ottimo canale per fare brand awareness.
Nonostante non sia popolare come Facebook o Instagram, comunque funziona per creare una cerchia di persone che si divertano ad interagire con i vostri contenuti.
In questo momento, come anche per Instagram, le aziende stanno avendo molto successo facendo condividere i loro prodotti dagli Influencer.
Snapchat, come le stories di Instagram, può essere un ottimo canale per promuovere dei contenuti di backstage o dei momenti divertenti della vita nella vostra azienda.
I trend dei social network 2019
I trend sono in espansione continua, considerando che il comportamento degli utenti online cambia molto rapidamente e la tecnologia non sembra fermarsi.
I trend attuali mostrano che il marketing per quanto riguarda i social media si sta evolvendo, inizialmente le piattaforme social erano perfette per raggiungere i consumatori in maniera organica, via via questa caratteristica sta venendo meno.
Facebook è stato un punto di riferimento per la reach organica, ma negli ultimi anni ha segnato un calo continuo. Anzi in questo momento il livello di possibilità di raggiungere il pubblico in maniera organica è praticamente a zero.
Perché si sta verificando tutto questo? Semplice, ormai il mondo dei social media sta diventando un gioco a pagamento: per essere visibile devi pagare!
I social network hanno capito che la pubblicità è la prima fonte di monetizzazione, per questo motivo regalare viste organiche non aiuta la causa.
Tenendo questo a mente, per creare una strategia vincente nei social media è importante combinare il traffico che si intercetta organicamente insieme a post promossi a pagamento.
La pubblicità nei social media o social advertising
Tutti i social network hanno una loro forma di pubblicità: da Instagram a Facebook o Twitter puoi scegliere di sponsorizzare un post e anche creare un segmento target personalizzato.
Su Facebook la pubblicità funziona in formato Display. Ecco un esempio di Facebook Ads:
Questi Facebook ads vengono mostrati direttamente nel feed degli utenti che stai targetizzando.
L’advertising su Facebook ha uno dei migliori sistemi di selezione del target o audience sul mercato. Puoi targetizzare in maniera efficace gli utenti per il reddito, interessi, posizione lavorativa, e praticamente per qualsiasi cosa che ti venga in mente.
Linkedin è uno dei miei posti preferiti dove promuovere contenuti, non solo ti dà ancora una buona visibilità organica, ma ha anche una base utenti molto elevata. Promuovere i contenuti e selezionare una audience corretta sono elementi chiave su Linkedin.
Puoi utilizzare il sistema di Lead Generation su Linkedin per raccogliere le email di coloro che sono interessati a scaricare un determinato contenuto. Come Facebook anche Linkedin ha diverse opzioni di audience tra cui scegliere. Attenzione però che la pubblicità su Linkedin è davvero costosa!
Pubblicità Pay Per Click
Bene, siamo arrivati alla nostra specialità!
Pay-per-click advertising (o PPC) è esattamente come suggerisce il nome la pubblicità per cui paghi ogni click. Semplicemente paghi per ogni click che ricevi sugli annunci che promuovi.
Sembra simile a quello che abbiamo visto nella SEM (search engine markerting), no? Si, lo è!
Possiamo dire che la SEM è una parte di advertising Pay per Click (PPC), molte piattaforme ti danno la possibilità di mostrare degli annunci, a pagamento, alla loro audience.
Twitter lo fa, Linkedin lo fa, YouTube lo fa e anche Instagram lo fa. Ma senza dubbio il canale più famoso e utilizzato PPC è Google Adwords e Facebook.
In molti ci chiedono come funziona Facebook Ads?
Partiamo dall’inizio, su Facebook puoi creare un annuncio che risulta esattamente come un aggiornamento del tuo stato. E successivamente scegliere un’audience a cui mostrarlo. Per esempio potresti targetizzare tutti gli uomini a Milano di un’età compresa tra i 32 e 45 anni che tifano Milan. Questa è un’audience molto precisa, per darvi un’idea della granularità a cui si può arrivare.
Come ultima cosa, dovrai impostare un budget di quando sei disposto a spendere per ogni click.
A questo punto Facebook mostrarerà l’annuncio all’audience scelto sul suo feed di news sia sulla visualizzazione desktop che mobile. Potrai anche mettere della pubblicità sulla sidebar di Facebook.
Quando le persone cliccano sull’annuncio, arriveranno sulla tua landing page o su qualunque URL che hai impostato.
In questa maniera puoi portare delle persone con interessi molto specifici su una tua landing page, per fargli comprare un prodotto o leggere un articolo o per esempio iscriversi ad un webinar.
La cosa migliore della pubblicità PPC è che si integra perfettamente nei feed delle piattaforme dove l’annuncio viene promosso.
Da sempre gli specialisti di marketing hanno fatto grande uso della pubblicità ed i consumatori hanno imparato ad evitare i contenuti pubblicitari.
Perché?
Perché nel 99% dei casi sono contenuti non rilevanti per gli utenti.
Per quale motivo uno studente universitario dovrebbe guardare un cartellone pubblicitario su una clinica per anziani? Per nessun motivo ovviamente!
Grazie al PPC, i marketers possono essere più furbi. E dobbiamo esserlo per riuscire a far convertile le campagne al meglio.
Gli annunci vengono visualizzati come parte naturale del processo di “scorrere il feed di Facebook” e si mescolano con i post organici.
Inoltre, grazie al targeting specifico, puoi fare in modo che i potenziali clienti potenziali vedano effettivamente i tuoi annunci.
In questo ambito uno degli strumenti migliori per fare testing delle creatività e gestire in maniera più semplice le campagne è AdEspresso.
In Noonic abbiamo voluto scrivere una guida completa sul mondo della pubblicità pay-per-click, raccontandovi più di 50 strumenti che usiamo quotidianamente per ottimizzare le nostre campagne. Inoltre abbiamo voluto rendere pubblici tutti i nostri trucchi, frutto di anni di lavoro e di tanti soldi buttati:)
Tutto quello che devi sapere su Google AdWords
Quando parliamo di Pay per Click (PPC) Advertising, Google Adwords è sicuramente la piattaforma più popolare ed utilizzata.
Il guadagno netto di Google AdWords è vicino ai 30 miliardi di dollari nel 2016, e vogliono crescere a 45 miliardi per la fine del 2019.
Subito dopo di Google Adwords, ma ben distaccato, c’è Facebook.
Quindi, perché Google AdWords domani la pubblicità PPC? Semplicemente perché Google è nettamente il motore di ricerca più importante e popolare:
Nessuno si avvicina neanche lontanamente al potere e al numero di utenti di Google.
Per questo motivo chiunque vuole pubblicizzarsi su Google per riuscire a catturare quei miliardi di utenti giornalieri.
Pubblicizzarsi solo sulla rete di ricerca (per capirsi targetizzare quelli che cercano sui motori di ricerca) va benissimo, ma rischi di intercettare un pubblico troppo limitato.
Considerando questo Google Adwords è uno dei migliori posti (se non il miglior posto) su cui strutturare la propria strategia PPC.
Come funziona Google Adwords?
Google AdWords funziona su un sistema basato sulle aste. Per capirsi, sulla rete di ricerca, tu puoi piazzare un offerta su determinate parole chiave e ti metti in competizione con molti altri advertisers che vogliono essere visibili prima di te.
Le parole chiave costano da 1 € a 500+ euro in base all’industria.
Le parole chiave costa tanto quando gli advertisers sono disposti a pagare per averle. Per esempio, una parola chiave per uno studio di notai può costare anche 100€ a click poiché la vendita di un solo contratto procacciato online può fargli guadagnare migliaia di euro. Questo significa che sono disposti a pagare così tanto per una parola chiave poiché i profitti lo giustificano.
D’altra parte, prodotti meno costosi corrisponderanno anche a costi inferiori per le parole chiave.
Quindi, quali sono i canali su cui puoi pubblicizzarti?
Google AdWords è composto da molte opzioni diverse per pubblicizzarsi. Cercherò di spiegarle nel dettaglio qui di seguito, e vedere quali funzionano meglio per determinati business:
La rete ricerca (Search Network)
La rete di ricerca su Adwords ti permette di produrre annunci basati su del testo che targetizzino determinate parole chiave per essere visibili tra i risultati della ricerca di queste. Per esempio, quando guardi i risultati di una ricerca su Google, quelli in alto sono segnati come “Ad”, questo poiché sono sponsorizzati:
La rete di ricerca è uno dei mezzi più potenti quando parliamo di Pay-Per-Click. Ti domandi il perchè?
Solamente una ragione: l’intento dell’utente.
Pensala in questa maniera: su Facebook le persone non guardano il loro feed alla ricerca di una pubblicità. Loro sono su Facebook per curiosare quello che pubblicano i loro amici e contestualmente tenersi aggiornati sulle novità.
Ma l’obiettivo fine non è cercare prodotti o servizi… parliamo di social media… gira tutto intorno alle interazioni.
Invece per la rete di ricerca su Adwords parliamo di una storia completamente differente. Quando intercetti una persona, in quel momento sta esattamente cercando determinate parole chiave.
Per esempio pensa quando cerchi un “idraulico vicino casa”. Cosa significano quelle parole chiave?
L’utente è alla ricerca di un idraulico.. IL PRIMA POSSIBILE!
Questo è l’intento di acquisto generato da una sola ricerca. Dove in piattaforme come Facebook possono servire multipli annunci e campagne remarketing per generare una lead, nella rete di ricerca puoi convertire un contatto solamente da una parola chiave.
Questa è una delle ragioni principali per cui le persone adorano fare pubblicità sulla rete di ricerca di Google.
Display Network
La rete Display è un altro mondo enorme messo a disposizione da Google, anche questo dalla piattaforma AdWords.
La rete display da la possibilità agli advertisers di mostrare annunci basati su immagini direttamente sui siti approvati da Google, selezionando le parole chiave e l’argomento dei siti su cui fare pubblicità.
Ecco un esempio di alcuni annunci della rete Display:
Ed ecco in pratica:
Questi annunci verranno visualizzati su determinati siti che utilizzano AdSense.
Google AdSense è praticamente l’altra faccia della rete display. Google AdSense dà la possibilità a siti web che hanno un buon traffico di inserire la pubblicità e così facendo guadagnare soldi.
Per riassumare:
La rete Display è un tipo di pubblicità Pay per Click (PPC) dove puoi mostrare annunci basati su immagini (banner) e paghi per ogni click che avviene su questi annunci.
AdSense è l’opposto, quindi sono i siti web a dare la possibilità a Google di mostrare questi annunci su degli spazi del sito che mettono a disposizione a fronte di un pagamento.
Un sito web può mettere a disposizione diversi spazi in cui mostrare gli annunci, normalmente quelli più utilizzati sono sulle colonne a destra o sinistra (sidebar) oppure nella parte alta del sito, queste due posizioni sono le migliori per intercettare un buon numero di visitatori.
Inoltre la rete display offre un’altra importante funzionalità:
Il Remarketing
Il Remarketing è il processo che ti permette di riportare indietro l’utente che ha precedentemente visitato il tuo sito web.
In paratica, quando hai una campagna di remarketing attiva, puoi utilizzare gli annunci per targetizzare quegli utenti che sono già arrivati sul tuo sito da un’altra camapgna ma non hanno convertito.
Questo ti permette di intercettare e riportare questi utenti sul tuo sito per altre due o tre o quattro volte cercando di farli convertire.
L’importanza di fare campagne remarketing è che il 96% dei visitatori probabilmente non sarà pronta a comprare alla prima visita.
Un esempio molto comune di campagne remarketing è quello che fanno i siti di viaggi, per cui una volta che guardi il costo di un volo o di un viaggio, per qualche giorno successivo vedrai ovunque pubblicità con offerte inerenti a quel viaggio o viaggi simili che stavi cercando:
Con questa campagna di remarketing i siti riescono a mostrarti delle offerte mirate per provare a convertirti oltre a rafforzare il loro brand online, poiché nella tua navigazione li intercetterai più volte ricordandoteli.
La rete Display di Google AdWords è perfetta per fare campagne di remarketing, e chiunque può impostarla.
In assoluto Google Adwords è il più grande e uno dei network PPC migliori che tu possa utilizzare.
Ma ce ne sono molti altri, per questo motivo ti invito a scaricare “la nostra guida completa del PPC”!
Email Marketing
Un ottimo esempio per parlare di email marketing è Bryan Harris, fondatore di Videofruit.
Negli ultimi anni è partito con un blog che faceva 0€ e lo ha portato ad un guadagno milionario, basando una gran parte delle sue attività su mailing list.
Nel 2014 ha portato la sua lista di email da 0 a più di 10,000 email, e conferma che il suo più grande asset sono proprio le email.
Ci sono una miriade di articoli online che ti spiegano come scrivere email più efficaci o come impostare il giusto pitch. Ma prima di tutto ti serve capire come raccogliere gli indirizzi email degli utenti con cui vuoi comunicare.
Ecco cosa intendiamo per email marketing: comunicare direttamente con il tuo target e clienti.
Le email sono ancora più efficaci dei social media quando parliamo di engagement: è 40 volte più probabile che tu riesca a convertire un nuovo consumatore via email che via Facebook.
In più, l’email è un ottimo modo per contattare persone che hanno mostrato interesse sul lungo periodo.
Bryan non solo è riuscito a costruirsi una email list molto importante, ma è anche uno dei migliori ad insegnare come farlo. Date un occhio al suo blog!
I trend dell’email marketing del 2019
L’email marketing si è molto evoluto negli utlimi anni, ma continua ad essere uno dei metodi più efficace e con il ROI più alto quando si parla di online marketing.
L’email marketing è un punto critico per ogni business per sviluppare una relazione di fiducia con i propri clienti e riuscire a vendere senza spendere nella pubblicità online.
Per i trend dell’email marketing del 2019 io vedo due grandi punti:
- Personalizzazione
- Segmentazione
La personalizzazione è uno dei fattori principali per la struttura di una campagna di email marketing vincente.
Oramai personalizzare le email delle proprie campagne è obbligatorio, e quando parlo di personalizzazione non mi limito ovviamente al nome del cliente, ma piuttosto alla sua storia con il brand, ai suoi interessi, e a tutto ciò che abbiamo imparato da quando si è iscritto o è diventato nostro cliente.
Personalizzare le email porta un tasso di apertura e di conversione molto più elevati, se comparati ad un’email standard inviata a molti.
Anche il contenuto è molto importante, scrivendo un email migliore, più curata e accattivante farà crescere ancora di più le performance della campagna marketing.
L’altro trend importante del 2019 in ambito di email marketing è la segmentazione. Se guardiamo gli ultimi numeri, la segmentazione può aumentare i guadagni di una campagna fino al 760%!
Ok, ma cos’è la segmentazione?
Per segmentazione intendiamo la divisione degli iscritti alla tua lista email in gruppi specifici, dandoti la possibilità di targetizzarli in base alla campagna che vuoi lanciare.
Per esempio, ipotizziamo che tu hai una lista di email di consumatori che hanno comprato delle scarpe da calcio e quelli che hanno comprato scarpe da basket. Mandare a tutti un coupon generico probabilmente non generà grandi guadagni. Ma dividendo le email in due gruppi, e mandando in maniera diretta email relative al coupon sul calcio a coloro che hanno acquistato le scarpe da calcio e stessa cosa inerente al basket, farà schizzare le vostre vendite alle stelle!
Riuscire a fare delle email il più specifiche possibile ti aiuterà ad avere più aperture, risposte e conversioni!
I migliori strumenti per l’email marketing?
Quando parliamo di email marketing sicuramente sono necessari degli strumenti specifici, e non si può pensare di farlo “a mano”.
Per esempio, inviare email direttamente dal tuo programma di posta, tipo Gmail, è estremamente limitante sia per scalare l’invio, sia per customizzare l’email. Sicuramente riusciresti a creare una mailing list, ma saresti molto limitato per quanto riguarda la personalizzazione o la possibilità di impostare l’invio o le email automatiche.
Un buon strumento per l’invio di email ti permetterà di automatizzare molte azioni, risparmiando tempo e denaro (oltre che migliorare la produttività).
Lo strumento più popolare per l’invio di campagne marketing è sicuramente MailChimp.
Automatizzare l’invio di email: drip campaigns
Con “Drip campaing” si intende sempicemente l’invio di email automatizzate per tutti gli utenti che non rispondono.
Per esempio, se un utente non risponde all’email #1 riguardante un’offerta, tu puoi ri-attivarlo con una seconda email automatica due giorni dopo chiedendo se avesse ricevuto la precedente email.
Simile al remarketing, questo sistema offre una seconda opportunità di far convertire l’utente.
Le drip campaign dovrebbero essere un punto fondamentale della vostra strategia di marketing digitale.
Conclusioni
Il Web Marketing è qualcosa di davvero importante. Sicuramente abbiamo visto esempi di ragazzi eccezionali, che grazie all’online hanno fatto cose pazzesche. Ma grazie al potere di internet chiunque può diventare finanziariamente indipendente o far crescere in maniera netta la propria azienda.
Se vuoi approfondire come utilizzare le migliori strategie di web marketing per generare clienti in maniera efficace non perderti il nostro nuovo articolo sulla Lead Generation!
Spero davvero che questa guida ti sia servita per iniziare a fare i primi passi nel web marketing.
Alcune domande per incrementare la discussione:
1) Qual è il tuo tipo preferito di marketing?
2) Su cosa ti stai concentrando in questo periodo?
3) Sei riuscito a raggiungere dei risultati importanti grazie all’online?
Fammelo sapere nei commenti!:)